5 dicembre 2020 – Nell’allevamento di Capralba, il più grande d’Italia con circa 28.000 animali, quasi la metà di quelli allevati per la pelliccia in Italia, sono stati trovati nei mesi scorsi tre casi di visoni positivi al coronavirus.
Tag Archives: animali
Covid nei visoni anche in Francia: ordinato l’abbattimento di mille animali
23 novembre 2020 – Dopo la Danimarca anche la Francia ha rilevato la presenza del Covid-19 in un allevamento di visoni, a Eure-et-Loir, e il governo ha ordinato l’uccisione degli animali. I ministeri dell’Agricoltura, della Salute e della Transizione Ecologica hanno dichiarato in una nota: “È stato ordinato l’abbattimento di tutti i 1.000 animali ancora presenti nell’allevamento e l’eliminazione dei prodotti di questi animali”. Dei quattro allevamenti di visoni nel Paese, uno è risultato non contagiato mentre “negli ultimi due sono in corso analisi”.
Fonte: https://www.tpi.it/esteri/francia-visoni-covid-abbattimento-20201123702891/
Le pandemie trasmesse dalla fauna selvatica prosperano quando la natura viene distrutta
6 agosto 2020. Esiste uno stretto legame tra la distruzione degli ecosistemi naturali per mano dell’uomo e l’aumento di ratti e pipistrelli, che fanno da veicolo a malattie come il Covid-19. A stabilirlo, è una nuova ricerca pubblicata su Nature in cui sono state analizzate quasi 7mila comunità animali in sei continenti.
Pangolino: un capro espiatorio a rischio d’estinzione
22 luglio 2020
Il lockdown dovuto al Covid-19 ha avuto delle inevitabili ripercussioni anche sul mondo animale, e la sensazione ed esperienza generale nei paesi occidentali è stata quella di una riappropriazione da parte del selvatico degli spazi antropizzati lasciati deserti. Ma in molte altre zone del mondo, caratterizzate da importanti forme di biodiverstà, l’ambiente naturale non ha avuto la stessa fortuna: aree protette e specie a rischio hanno subìto un attacco ancora maggiore alla propria esistenza, in quanto le persone rimaste senza mezzi di sussistenza si sono rivolte a questi ambienti per sopravvivere e le forme di contrasto alle attività illecite sono diminuite. Ciò ha significato l’acuirsi di pratiche dannose come la pesca con veleni, raccolte indiscriminate e deforestazione incontrollata in aree già precedentemente indebolite, a sottolineare quanto le stesse popolazioni locali siano state spossessate delle capacità di interagire con l’ambiente circostante (anche vivendo delle sue risorse) senza danneggiarlo.
Mondo post-covid: dai massacri degli animali negli allevamenti alle modificazioni urbane
Nella puntata di mercoledì 15 luglio, dopo una breve carrellata di notizie legate a dei sabotaggi in Francia, ci siamo focalizzati su alcune delle eredità che la pandemia di Covid-19 ci ha purtroppo lasciato. All’interno degli allevamenti intensivi (per la produzione di carne ma anche di pellicce) dell’Olanda e degli Stati Uniti, si sono verificate delle vere e proprie mattanze di milioni di individui, per sospetto contagio degli animali stessi o per eccedenza di “merce” da macello in seguito alla chiusura di alcuni stabilimenti dovuta alla crisi economica. La totale spietatezza di queste operazioni confermano l’idea di mercificazione del vivente che sta dietro allo sfruttamento animale, che rende possibile “smaltire” milioni di vite come fossero dei banali oggetti scomodi o ingombranti. Come se non bastasse, i metodi di uccisione utilizzati sono estremamente atroci, comprendendo l’uso di vere e proprie camere a gas in cui soffocare a morte questi animali.
Non date la colpa al pipistrello
30 maggio 2020
Nulla di ciò che si sta facendo in questo momento è in grado di prevenire la prossima pandemia. Quello di cui si discute è come affrontare questa particolare pandemia, fino a quando il virus stesso, si spera, troverà un punto di arresto, perché ci sarà una resistenza acquisita in una porzione significativa della popolazione. Allora questo particolare virus potrà scomparire, come sono scomparsi quelli della SARS e della MERS. Non infetterà più, ma ne compariranno altri, o lo stesso Covid 19 si trasformerà nel Covid 20 o nel Covid 21, in virtù di un’altra mutazione, perché tutte le condizioni rimangono le stesse. È un meccanismo perverso. Si dovrebbe mettere in discussione il sistema alimentare agroindustriale, dal modo in cui si coltiva al modo in cui si processa il cibo. Tutto questo circolo vizioso, che non si sta prendendo in considerazione, fa sì che si stia preparando un’altra pandemia. Intervista con Silvia Ribeiro, direttrice per l’América Latina del Gruppo Etc
Gli allevamenti intensivi hanno causato la maggior parte delle malattie infettive.
11 maggio 2020. Gli allevamenti intensivi, negli ultimi dieci anni, sono stati il terreno fertile per lo sviluppo di nuove malattie infettive che dagli animali, segregati in minuscole gabbie e costretti a vivere tra escrementi e topi, sono poi arrivate all’uomo. Continuando così, c’è il rischio di nuovi e diversi focolai.
[Pubblichiamo questo articolo, aldilà del fatto che contenga analisi di “esperti” che sono parte attiva del problema, perché contenente indicazioni e dati interessanti].
Continue reading
Crisi sanitaria e crisi ecologica
11 Maggio 2020
Diversi studi, ancora a livello preliminare, segnalano un nesso tra inquinamento e mortalità da Covid-19. Il degrado ambientale è all’origine di quasi tutte le epidemie passate e lo sarà di altre future.
Comprendere le ragioni della pandemia da Covid-19: Distruzione ecologica
20 Aprile 2020
Molti agenti di malattie infettive derivano da animali. Ma solo raramente si parla della distruzione di ecosistemi e biodiversità che svolge un ruolo centrale nella trasmissione di virus agli esseri umani.
Sulle cause ecologiche per la nascita sia del Covid-19 sia di altre pandemie, non solo nei media mainstream ma anche nell’opinione pubblica di sinistra si comunica e si discute poco. Il focus della discussione generale è sulla prevenzione e l’arginamento della pandemia da Covid-19, sul sistema sanitario sovraccarico e gli interventi drastici sui diritti fondamentali imposti dai governi. Questo naturalmente è giusto, ma omettere sostanzialmente la discussione sui fattori scatenanti è un problema e una mancanza di attenzione per i retroscena.
Rendere familiare il pangolino*. Per una lettura anticapitalistica delle pandemie
13 Aprile 2020
|Affermare che il Covid-19 sia una pandemia capitalista potrebbe sembrare assurdo. Dopo tutto, i virus sono corpi naturali che esistono indipendentemente da tutte le strutture sociali e che hanno colpito l’umanità molto prima che fosse dominata dai sistemi capitalistici. Dalle epidemie di “peste” nell’antica Grecia alla peste nera che ha colpito le società eurasiatiche pre-capitalistiche, è ampiamente dimostrato che il capitalismo non ha inventato le pandemie. Pretendere che possa essere responsabile del Covid-19 potrebbe sembrare un’affermazione folle o di tipo “complottista” (per usare l’aggettivo generalmente usato per squalificare qualsiasi pensiero critico che cerchi di risalire la catena delle responsabilità sociali di un fenomeno). Oppure, e bisogna ammetterlo subito, la SARS-CoV-2 (il nome del virus che trasmette la malattia Covid-19) esiste indipendentemente dalle strutture capitalistiche. Di conseguenza, l’anticapitalismo dovrebbe concentrarsi solo sulla gestione capitalistica della pandemia e non avrebbe nulla da dire sulla comparsa dell’epidemia in quanto tale, ridotta a un semplice fenomeno “naturale”. I fatti, tuttavia, ci sono e sono inquietanti.
C’è una relazione tra allevamenti intensivi e nuovo coronavirus?
Da dove proviene il virus responsabile dell’attuale pandemia? Com’è arrivato nel mercato cinese di Wuhan da dove si pensa sia passato agli esseri umani? Le risposte che emergono a mano a mano raccontano una scomoda verità. Continue reading
NON ANDRA’ TUTTO BENE – CONSIDERAZIONI DI GIAN LUCA GARETTI
Non andrà tutto bene
DI GIAN LUCA GARETTI · 16 MARZO 2020
Se una volta finita “a nuttata”, tutto sarà come prima e non ci sarà un cambio di paradigma. Questa pandemia può rappresentare una grande opportunità per una svolta ecosocialista. La risposta non può essere solo “reattiva”, cioè limitata ai farmaci, vaccini, sussidi, al buonismo dei balconi. In questi tempi tristi che vanno sotto il nome di Antropocene e di Capitalocene, o si svolta a livello di cambiamento climatico, a livello di cura dell’ambiente, a livello sociale, a livello economico, a livello di sanità, che deve essere pubblica, o le cose non andranno certo bene. Continue reading