Category Archives: Questa non è una guerra!

Covid-19, o dell’inutilità delle politiche militariste

comunicato del Movimento NO MUOS

Il Movimento NO MUOS è costretto a rimandare la manifestazione nazionale dell’11 aprile a Niscemi a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19.
La situazione che tutti stiamo vivendo ci offre l’occasione per ribadire ancora una volta le nostre posizioni in materia di relazioni tra spese militari e servizi sociali. Continue reading


Questa non è una guerra. Anzi, aboliamo l’esercito

Non c’è nessuna necessità di avere militari per le strade così come è inspiegabile che sia il ministero della Difesa ad assumere medici. È il momento di immaginare come utilizzare i 20 miliardi annui destinati al riarmo per salute e ambiente

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Il contagio della retorica della guerra

Un contagio altrettanto pericoloso del COVID 19 si sta diffondendo tra i lavoratori italiani: è il contagio culturale della retorica della guerra.

Quando scoppia una guerra i soldati devono essere sacrificati e partire per la guerra. C’è il caso che vengano feriti, si ammalino o muoiano: i soldati che sono stati mandati in guerra sono degli eroi. Continue reading


MA IL VIRUS È UNO STRANIERO?

Riflessioni di Benigno Moi su balconi, canzoni e nemici.

Niente paura, non mi sto aggiungendo ai troppi esperti improvvisati che si sentono di dover dire la loro sul corona virus: su quale profilassi e attenzioni avere per limitare il diffondersi dell’epidemia ma addirittura sulle origini dello stesso, o dei virus in generale… se vengano dalla stratosfera (e siano quindi loro i veri extraterrestri) o se si stiano liberando da un’ibernazione ultramillenaria a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Continue reading


20 MARZO, ORE 11: «ITALIA CHIAMÒ»

Che bello! Canterete tutti insieme «Fratelli d’Italia» (se c’è anche una versione «sorelle» non la conosco).

Da grandi terrazze e minuscoli balconi, da finestre invisibili e gigantesche vetrate si leverà un solo coro. Il padrone che sfrutta gli operai (italiani ma anche stranieri) intonerà «s’è desta». Subito dopo «dell’elmo di Scipio» si “cingeranno” la testa i senza casa e quelli che vivono in baracche umide (o peggio): tutti felici perchè il costruttore Caltagirone ha appena annunciato “donazioni”. Continue reading


Come il complesso militare-industriale sta sfruttando il coronavirus

Dopo la nostra conferenza contro le spese militari da parte dello Stato italiano è il momento di guardare oltreoceano. Anche negli Usa le produzioni belliche sono considerate essenziali. In un momento così difficile per gli Stati Uniti molti stanno cominciando a interrogarsi sul budget destinato al Pentagono, sottolineando il ruolo delle lobby del complesso militare-industriale nel tentare di cavalcare il coronavirus per spingere ulteriormente le produzioni di mezzi e ordigni.

Traduzione a cura del Movimento No Muos dell’articolo pubblicato su The Nation.

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La servitù volontaria

18 aprile 2020

“In verità la plebe,… è per natura sospettosa nei riguardi di chi l’ama e ingenua verso chi la inganna.
…Non è mai capitato che i tiranni, in nome della loro sicurezza, non si siano sforzati di abituare il popolo non soltanto all’obbedienza e alla servitù nei loro riguardi, ma ancor di più alla loro devozione” Etienne De La Boétie Discorso della servitù volontaria, (Edizioni Feltrinelli,2014)

#restiamoacasa #andràtuttobene sono gli slogan sotto forma di ashtag creati dal governo per diffondere l’obbedienza incondizionata ad accettare la detenzione “volontaria” in cui 60 milioni di persone sono state costrette.
Detenzione in nome di una guerra contro il nemico invisibile che ha vigliaccamente colpito il belpaese, riducendolo in un campo di morti.
Se non volete morire, se non volete vedere i vostri cari morire dovete restare a casa.

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Question number 1 / Question number 2

https://panetteriaoccupata.noblogs.org

Abbiamo nei giorni scorsi ricevuto dalla Grecia alcune domande sulla situazione italiana e sulle riflessioni che si stanno facendo sulla crisi sanitaria in corso e proviamo a rispondere.

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Droni dell’Esercito per i controlli del ponte pasquale

Silent Observer - Italian BRAMOR Drone - YouTube

12 aprile 2020

Droni dell’esercito sui cieli di Verona.
L’annuncio lo ha dato in tutta tranquillità il sindaco nella diretta giornaliera con cui dà aggiornamenti sulla gestione locale dell’emergenza Coronavirus.

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Sardegna. A Foras: il coronavirus non ferma le esercitazioni militari

A Foras: «Il Coronavirus non ferma le esercitazioni, l’Aeronautica approfitta dello stop al traffico aereo per intensificare le sue attività militari nell’isola dal 6 aprile al 9 giugno. Ecco dove finiscono i soldi di una sanità al collasso»

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Economie di guerra e conflitti post-pandemici

4 aprile 2020

Il martellante richiamo alla guerra utilizzato per descrivere gli effetti dell’emergenza sanitaria sembra segnalare un mutamento all’interno del dibattito economico mainstream. Dentro questo interregno, le lotte in corso e quelle a venire potrebbero giocare un ruolo decisivo

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CONTRO LE METAFORE BELLICHE DELLA PANDEMIA

“(…) il più antico degli appelli alla mobilitazione è risuonato in tutte le lingue: siamo in guerra. “Nous sommes en guerre” aveva scandito per ben sette volte il presidente francese Emmanuel Macron nel suo discorso alla nazione del 12 marzo, evocando una chiamata alle armi di tutti i compatrioti, seppure l’ordine non fosse di presentarsi al fronte, bensì di restare a casa.Nulla di nuovo: in letteratura si trovano numerosi esempi che mostrano come il linguaggio bellico sia pervasivo in medicina, sia nella pratica clinica sia nel discorso pubblico, dove le metafore militari diventano predominati. In entrambi i casi, il ricorso al gergo militaresco trova giustificazione nel suo potere di mobilitazione. Nella clinica, si ritiene che possa tenere alto il morale dei pazienti e rinsaldare l’alleanza fra medici e assistiti durante il percorso di cura, soprattutto in caso di malattie gravi e debilitanti. Sul piano sociale, suona come un appello alla nazione per sbloccare risorse economiche, giustificare politiche d’emergenza e incoraggiare la popolazione ad accettare i sacrifici imposti in virtù di una causa comune, com’è richiesto oggi ai cittadini di gran parte del mondo nel tentativo di arginare la diffusione del nuovo coronavirus”. (tratto da Il linguaggio militare della pandemia, di Giancarlo Sturloni)

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QUESTA NON E’ UNA GUERRA, MA UNA GUERRA DI CLASSE. Comunicato USI-CIT Modena

Guerra di classe | AFV

30 marzo 2020

Non conosciamo e forse non conosceremo mai la verità su da dove sia uscito questo virus, non sappiamo e forse non sapremo mai se appartiene alle guerre batterio logiche che molti eserciti stanno preparando.

Sappiamo che siamo in guerra, che le nostre libertà vengono erose.

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Usa. L’esercito nelle strade per il Coronavirus? Ipotesi non proprio remota

28 marzo 2020

Ultim’ora. Donald Trump ha firmato un decreto che autorizza il richiamo di un milione di riservisti dell’esercito, della marina, dell’aeronautica e della Guardia Costiera per far fronte al coronavirus. I ministri della Difesa e della Sicurezza Nazionale sono autorizzati, in base al decreto, a richiamare singoli individui o divisioni in servizio per non più di 24 mesi consecutivi.

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La retorica nazionalista ai tempi del Coronavirus

Sintetizzazione di alcuni aspetti del nazionalismo istituzionale, in questi giorni pandemici il più pericoloso.

da https://ilpopolodellescimmie.noblogs.org/