19 aprile 2020
Il potere ormai a briglia sciolta della polizia si è manifestato oggi in maniera esemplificativa in un fermo che aveva il sapore di un’aggressione.
RACCOLTA DI SCRITTI E ARTICOLI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Si stanno moltiplicando le iniziative per affrontare l’epidemia, creando legami solidali tra da sempre fatica ad arrivare a fine mese, chi ha perso il lavoro, chi non l’aveva nemmeno prima, chi non riesce a procurarsi le protezioni, chi è costretto a lavorare rischiando di infettarsi, chi esce e prende una multa perché passeggia lontano da casa.
Alcuni gruppi si pongono l’obiettivo non secondario di realizzare esperienze di mutuo appoggio, fondate sulla reciprocità.
A Torino è ai blocchi di partenza il gruppo di mutuo appoggio Solidarietà senza frontiere.
Ce ne ha parlato Stefano, tra i promotori dell’iniziativa.
17 aprile. Un gruppetto di solidali si è recato quest’oggi sotto il carcere delle Vallette per salutare tutti i detenuti e cercare di capire cosa effettivamente succeda all’interno. Dalle voci che attraversano le sezioni pare siano più di 150 i reclusi al momento positivi al momento e il blocco B quello più colpito. La sezione Arcobaleno, precedentemente destinata ai tossicodipendenti è stata riconvertita a sezione covid, mentre di mascherine neanche a parlarne (“col binocolo le vediamo le mascherine”). Le videochiamate stranamente sembrano funzionare ma al massimo si riescono a ottenere una decina di minuti a settimana e non pare siano state negate ore d’aria fino a oggi. Non è arrivato invece alcun tipo di informazioni al maschile di quanto stia accadendo nel blocco femminile( la distanza impedisce qualsiasi tipo di comunicazione dall’esterno delle mura), da dove nei giorni scorsi erano arrivate notizie telefoniche di proteste durante le ore d’aria. Dopo una decina di minuti il gruppo si è allontanato tra accorati saluti e grida di libertà.
https://macerie.org/index.php/2020/04/17/ascoltando-radio-carcere
6 marzo 2020
Per la giornata di sabato 7 marzo è stato convocato da varie realtà solidali torinesi un momento di consegna di pacchi alimentari e di saluto ai reclusi del CPR di corso Brunelleschi. Complici il sequestro di massa dei telefoni operato dalle forze dell’ordine dopo l’ultima rivolta e le misure restrittive messe in campo dallo stato per l’emergenza sanitaria in corso da un mese non si hanno più notizie dai detenuti.
Ne parliamo al telefono con un compagno del CSOA Gabrio, tra i promotori dell’iniziativa. Eventuali modifiche saranno condivise su Gancio.cisti
Ascolta l’audio: https://cdn.radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/cpr.mp3?_=1