di Giovanni Iozzoli
Ci sono morti che pesano come piume: le grandi verità non tramontano mai. Nove morti vagano nella nebbia umida di pianura, persi, come fantasmi. Sono spettri che non spaventano nessuno. Se li incontri nella notte non li riconosci, perché non hanno volto, non hanno storia, non sono il retaggio di vite vissute. Nove morti nel giorno effimero della mimosa. Nove morti all’alba della prima ondata pandemica, nel cuore dell’ultimo avamposto progressista.