Category Archives: Virus e psiche

Un contributo antispsichiatrico sull’impatto del COVID-19

La situazione che stiamo vivendo costituisce un attacco frontale alla nostra esistenza su più fronti e ci spinge individualmente e, talvolta, collettivamente a riflettere sui meccanismi di controllo messi in atto, sull’effetto della repressione sulla nostra quotidianità e sull’impatto a breve e lungo termine che tutto questo avrà sulle nostre reti.
Sin dall’inizio dell’emergenza, si sono moltiplicati i contributi, le riflessioni e le analisi sul tema COVID-19, e come collettivo antipsichiatrico abbiamo sentito l’esigenza di confrontarci, interrogandoci sul contributo che ci interessava apportare alla discussione in corso. Ci siamo resx conto che, come spesso accade, anche nelle analisi che reputiamo più valide e condivisibili, manca un pezzo importante di ragionamento (fatte alcune eccezioni, vedi https://educattivi.noblogs.org/post/2020/04/02/corona-virus-ordinanze-e-marginalita/https://artaudpisa.noblogs.org/post/2020/04/01/link-a-intervista-su-radio-blackout-la-psichiatria-ai-tempi-del-covid-19/): Continue reading


LINK a INTERVISTA su RADIO BLACKOUT: La PSICHIATRIA ai TEMPI del COVID 19

questo è il link per ascoltare l’ intervista su radio Blackout al collettivo Artaud:
LA PSICHIATRIA AI TEMPI DEL COVID 19

https://radioblackout.org/2020/04/58821/

Il Collettivo Antipsichiatrico Artaud di Pisa cerca di dare una continuità al proprio lavoro di ascolto attraverso uno sportello telematico, telefonico o virtuale. Non solo per chi già seguiva un percorso di terapia, ma anche a tutti/e coloro che vivono la quarantena in isolamento o con condizioni familiari difficili.
Oggi i CIM (centri di igiene mentale) si limitano alla distribuzione di psicofarmaci, mentre tutti i servizi d’ascolto e di assistenza sono sospesi. Mentre sulle residenze psichiatriche è calato un silenzio totale, non si sa qual’è la reale condizione dei detenuti, se vengono applicate o meno le misure di sicurezza e, soprattutto, se c’è una possibilità di farli uscire. Continue reading


Il peso dell’isolamento sulla nostra salute fisica e mentale

Chiudere le scuole e gli spazi pubblici, passare allo smart working, chiedere ai cittadini di evitare gli spostamenti non indispensabili e gli assembramenti, invitare tutti a rimanere il più possibile isolati, chiusi in casa. Sono le misure del cosiddetto “distanziamento sociale” adottati in Italia e in molti altri paesi per rallentare la diffusione del nuovo coronavirus pandemico. Continue reading


I costi psicologici da coronavirus: ripensare il sociale o sarà depressione di massa

Gli studi parlano di sintomi paragonabili alla sindrome da carcerati, anche a distanza di tempo. In futuro occorrerà investire anche nella salute mentale.

Dopo una prima fase di tentennamento, il governo italiano ha varato provvedimenti che hanno trasformato l’Italia nel primo paese europeo a instaurare una quarantena precauzionale di massa. Dopo la sospensione di tutte le attività comunitarie e ricreative, il governo sta facendo di tutto per convincere i propri cittadini a rimanere a casa, utilizzando in maniera percussiva tanto i media tradizionali quanto i social. Continue reading


Covid, vicesindaco leghista di Ferrara rincorre un runner, lo insulta e lo filma. Ma è paziente psichiatrico con permesso medico. E denuncia

l numero due della giunta verde della città emiliana, Nicola ‘Naomo’ Lodi, era in giro con il suo autista per assicurarsi il rispetto delle misure anti contagio. Quando ha visto il corridore è sceso dall’auto e si è fatto filmare, con il video poi postato su Facebook. Dopo il botta e risposta social tra il politico leghista e il malcapitato runner, il legale di quest’ultimo ha preannunciato denuncia contro il vice di Alan Fabbri e nei confronti di 40 persone che hanno scritto commenti offensivi. Continue reading


La devastazione psichica è ovunque, non c’è nessun futuro da immaginare

Da sette giorni mi sveglio con la tachicardia e mentre tento di portare il mio battito ad una frequenza che ricordo normale mi lascio sfuggire l’incubo di turno — di questa notte ricordo soltanto che moriva qualcuno e più ci penso e meno riesco a pensare al “dopo”, a quello che dovrebbe succedere quando finirà tutto questo. Continue reading


MILANO. SPORTELLO PSICOLOGICO DI ASCOLTO E SUPPORTO GRATUITO

PROMOSSO DA CSOA COX 18 mail cox18@inventati.org

SPORTELLO USI SANITA mail usis@libero.it Continue reading


PENSARE DI NON RIUSCIRE A PENSARE

La reclusione da pandemia, in molti lo hanno sottolineato, potrebbe essere rovesciata in un momento prezioso di studio e scrittura. Chi lavora nel mondo culturale può beneficiare di una condizione per certi versi insperata, dedicandosi a lavori da concludere o iniziare.

Eppure sembra che per molti tutto questo non avvenga. Che la concentrazione sia diventata un miraggio. Che manchi la voglia. Come mai? La spiegazione più ovvia è l’allerta costante in cui stiamo vivendo, l’ansia con cui si aspetta il bollettino delle 18 della protezione civile per sapere se la situazione migliora, l’apprensione per i parenti più anziani o per chi è solo, i confronti con i colleghi del proprio settore lavorativo per cercare di capire quanto tutto questo impatterà sulle nostre economie, quali imprese chiuderanno, fino a quando riusciremo a resistere con quello che c’è oggi sul conto in banca. Continue reading


Il rischio adesso è la pandemia della mente

L’altra emergenza . Si resta immuni, se si accetta di essere segregati. Questa è l’epidemia psichica del coronavirus. Uno shock virale che potrebbe essere devastante se non è affrontato nel segno della solidarietà. Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud invita a raccontare l’esperienza di questi giorni di quarantena.

Non è solo un evento epocale, che segna un prima e un poi nella storia. È anche uno shock collettivo che investe i nostri corpi. Non ne seguiamo solo le vicende sullo schermo; ne subiamo gli effetti ogni giorno. Il biovirus assassino, invisibile e incomprensibile, che toglie il respiro e provoca una morte orribile, intacca anche la vita quotidiana in mille modi. Continue reading


Torino, aumento dei casi di TSO

Riportiamo questo articolo di Mole24.it. Come spesso accade in questi casi ci dissociamo da un certo tipo di linguaggio utilizzato nell’articolo e da una serie di conclusioni tipiche dei media mainstream. La nostra volontà è solo quella di riportare i fatti  ed i dati. Purtroppo, ancora una volta, ci tocca registrare che le persone più fragili sono sempre le prime a subire la repressione più di tutte e tutti.

A Torino sono in aumento i casi di Tso (trattamento sanitario obbligatorio), il comandante dei vigili Bezzon lancia l’allarme. Una decina di interventi solo ieri

Continue reading


Ordinanze virus, allarme e l’uso del termine “Psicosi”

Condividiamo una riflessione stimolata da unx compagnx del collettivo:

Supermercati svaligiati, farmacie vuote, mascherine anche in sardegna, panico scatenato da media e informazione, speculazione, comportamenti di massa giudicati “irrazionali”, misure d’emergenza.

Psicosi è un linguaggio non neutro ma psichiatrico. La sua diffusione è strumentale alla governabilità e al controllo sociale perchè pone addirittura non solo il singolo ma l’intera società come qualcosa di pericoloso da tenere sotto stretta osservazione. Da ciò si arriva all’infantilizzazione del corpo sociale e all’annullamento di ogni sua autonomia e capacità di reggersi con le proprie gambe, analogamente a come fa la psichiatria con il singolo malato mentale. Continue reading


“SCUOLA e MEDICALIZZAZIONE” di Chiara Gazzola

ADHD: un bambino vivace non è malato | UPPA.it

Pubblichiamo un articolo di Chiara Gazzola dal titolo “Scuola e medicalizzazione” uscito su Arivista n°442 aprile 2020

Continue reading


L’eccezione come cura

19 marzo 2020

1.

Ho in cura delle persone che hanno attraversato lunghi periodi di auto-quarantena: per mesi, per anni, non uscivano mai di casa. Se erano soli, uscivano solo per fare la spesa alimentare, per andare alla posta. Se avevano un lavoro, lo avevano lasciato; se erano studenti, avevano interrotto gli studi. (Alcuni hanno chiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza, il che – a mio avviso – asseconda la loro sindrome.) È una sindrome che non ha nome – la si chiama agorafobia, ma in realtà queste persone di solito non hanno paura degli spazi aperti, bensì delle altre persone, della folla che circonda, urta, spinge. Li chiamerei claustrofilici, rubando il termine al mio maestro in psicoanalisi, Elvio Fachinelli, autore di un libro, Claustrofilia appunto (di Adelphi).

Continue reading