Da B3. Black Blockbuster – Alcuni semplici consigli su come stare in piazza ed evitare di farsi bere in un bicchier d’acqua. Tra il serio e il faceto, pensiamo che alcune semplici precauzioni non vadano mai dimenticate. CHIEDIAMO di diffonderlo il più possibile ! Questo VHS è dedicato a tutti gli arrestati e le arrestate per l’operazione CRIMINALPAGE e a chiunque si ribella.
28 novembre 2020 – Cesena. C’è qualcuno che non sopporta più dover rientrare a casa entro le 22, non poter vedere amici a casa o non andare a prendere un caffè sedendosi al bar. E la maniera più plateale per comunicarlo è stato scriverlo su un muro, accanto al ponte dell’ipercoop. Un muro che attira molta attenzione, perché sotto scorre la via Emilia e perché la zona è particolarmente frequentata. E’ quello che solitamente un gruppo di tifosi del Cesena lo usa come megafono per sostenere o criticare la squadra.
In questi giorni è spuntata una scritta contro il coprifuoco imposto per arginare gli spostamenti notturni e limitare i contagi da covid. “Il capitalismo è il virus – si legge – no al coprifuoco”.
Per le settimane del 9-24 novembre in solidarietà alle anarchiche e anarchici prigionier* e alle decine e decine sotto processo per le diverse operazioni repressive in Italia, come piccolo contributo sono stati lasciati diversi striscioni in diversi punti della città di Forlì: sulla tangenziale, su cavalcavia e in strade densamente trafficate e anche davanti alla sede universitaria.
25 marzo 2020 – Ferrara. Al di là della cornice istituzionale prestabilita per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il Centro Sociale la Resistenza si esprime in solidarietà oggi, come ogni altro giorno, a tutte le donne, soggettività e trans, alle sex worker e alle migranti che ogni giorno resistono e si ribellano ai confini. Continue reading
Voi, che terrorizzate la popolazione manipolando l’informazione secondo quanto vi viene commissionato da chi comanda.
Voi, che coprite con un complice silenzio quanto il potere non vuole che si sappia, come la strage nelle carceri italiane dello scorso marzo, con 13 morti ammazzati e centinaia di recluse e reclusi massacrati di botte.
Oggi assistiamo ad un inasprimento della repressione facilitato dall’emergenza sanitaria COVID-19 e, di conseguenza, ad un attacco a tutte le forme di conflittualità compreso il movimento anarchico.
Centinaia di compagni e compagne sono e saranno a breve processati per diverse operazioni repressive portate avanti dalle Procure: Scripta Manent, Panico, Ritrovo, Bialystok, Lince, Renata, Scintilla, Prometeo, processo del Brennero, processo per l’attacco alla sede della Lega di Treviso).
Da tempo era stata pubblicizzata, sul web e sui muri della città, una manifestazione a Trento [per venerdì 6 novembre] che aveva l’obiettivo di contestare la gestione della crisi economica e sociale legata alla pandemia, che ha il principale obiettivo di difendere gli interessi di Confindustria e delle aziende più influenti sulla politica nazionale.
“Non dobbiamo pagare questa crisi, serve un segnale forte” le parole d’ordine alla partenza del previsto corteo di riders, precari/e, studenti/esse. In precedenza tra Nettuno e Crescentone avevano avuto luogo l’incontro dell’assemblea per Salute del territorio e il cacerolazo di Priorità alla scuola.
La Calabria, chiusa per inadeguatezza del sistema sanitario, non per il numero dei contagi. Una regione in cui da anni è impossibile curarsi e dove Giovedì 5 Novembre è scoppiata la rabbia. Approfondiamo la realtà di Cosenza dove, nonostante le dimensioni ridotte della città, negli ultimi mesi è maturata una rete di solidarietà dal basso.
5 novembre 2020. Oggi le mamme per la libertà di dissenso hanno organizzato un presidio molto partecipato al carcere Lorusso Cutugno di Torino per sostenere Dana, detenuta dal 17 settembre, e le altre detenute e i detenuti.
Bologna – 4 novembre 2020. Azione comunicativa del Cua all’ingresso del poliambulatorio di via Montebello: “Erogazione gratuita, immediata e a tappeto, di tamponi e mascherine Ffp2”.
Attiviste/i di Noi Restiamo e Federazione del sociale Usb, invece, si sono presentate davanti alle vetrine della casa di moda e di Benetton: “I soldi dei ricchi vanno redistribuiti a chi ne ha bisogno”.