Category Archives: (Auto)Controllo sociale/repressione

Quando il meglio è nemico del bene

Continuo a leggere di anatemi nei confronti di coloro che vorrebbero fare attività fisica all’aperto e vi giuro, mi sta venendo voglia di fare jogging. L’ultima volta che l’ho fatto è stato nel 2014, sul Lungofiume Martesana, e l’ho subito derubricata a pessima idea. O meglio, è stato il mio menisco destro virtualmente inesistente a suggerirmi di non farlo più. Continue reading


Utopia della città perfettamente governata

Mai come oggi il governo si regge sulla collaborazione dei propri cittadini, mai come oggi il potere si regge sull’obbedienza dei propri sudditi. Questo rapporto tra governanti e governati, al di là delle favole di una visione contrattualistica e pacificata, in cui i governati rinunciano volontariamente alle loro libertà in cambio di sicurezza, è in realtà una lunga storia di conflitti. La storia di questo rapporto non andrebbe letta come un patto sociale ma come quello che materialmente è, una guerra sociale. Continue reading


Coronavirus, la mancanza di senso civico porta all’opzione militare

NOTA: CON L’INTRODUZIONE DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CHE INGIUNGE DI “RESTARE IN CASA”, SI ASSISTE AD UN DIFFUSO RIMBECILLIMENTO DEL “CITTADINO MODELLO”, CHE ARRIVA A SPERARE IN PIÙ RIGOROSI CONTROLLI VERSO QUEI COMPORTAMENTI INDIVIDUALI INDICATI DAI MEDIA COME “PERICOLOSI” (ANCHE NEI CASI IN CUI QUESTI NON LO SIANO). ED INTANTO SI FANNO STRADA PERICOLOSISSIME PROPOSTE, DI CUI L’ARTICOLO QUA SOTTO È SOLO UNO DEI POSSIBILI ESEMPI. Continue reading


Come bambini da tenere sotto schiaffo senza risposte: chi ci comanda mi fa più paura del virus

Pubblichiamo una testimonianza che arriva da un quartiere di Napoli.

Ho assistito a questa scena sotto casa mia.
Non riporto il fatto tanto per denunciare un abuso: francamente dopo 73 decreti governativi non ho ancora capito cosa si può fare e cosa no… Lo riporto più che altro come segnale d’allarme, come invito al buonsenso, come testimonianza su Napoli, città su cui ci tocca in questi giorni sentire ancora troppe assurdità. Continue reading


Giorgio Canali: «Il coronavirus è la prova generale dell’esercito nelle strade»

A 62 anni d’età, il chitarrista è ancora un anarchico che pensa che la dietrologia sia l’unica scienza esatta. Per sfogarsi dà testate al microfono e continua a produrre musica fieramente indipendente. Continue reading


«Abbassate i prezzi»: nella notte scritte contro Lidl e Aldi

Blitz notturno ai danni di alcuni supermercati di Trento. Continue reading


Il caso: medico rianimatore e runner messo in quarantena: “Ma rispettava le regole”

Appartiene alla categoria più preziosa ( e sotto tensione) in questo momento, del Paese. Non è solo medico e cardiologo, ma è un rianimatore napoletano e lavora in uno degli ospedali di trincea della Campania. Ma il dottor A., chiamiamolo così, non potrà più andare a lavorare per ben due settimane: perché è stato bloccato, denunciato e spedito in quarantena dai carabinieri. Continue reading


Criminalizzare chi fa jogging e passeggiate: l’ordinanza dell’Emilia-Romagna sotto la lente del giurista

[WM:] Quella delle ordinanze è un’epidemia che escresce su un’epidemia. Lo abbiamo scritto nel Diario virale settimane fa, e non è mai stato tanto vero come nelle ultime 48 ore. Regioni e comuni hanno rigurgitato decine, forse centinaia di ordinanze finalizzate a spaventare chi ancora esce a fare un’attività motoria o, semplicemente, a prendere una boccata d’aria, anche nel rispetto delle regole finora vigenti e senza assembrarsi con nessuno. Continue reading


«È colpa di quelli come te se c’è il contagio!». Abusi in divisa e strategia del capro espiatorio nei giorni del coronavirus

Fino a venerdì 20 marzo, prima dell’annuncio della chiusura di tutte le attività produttive, ho continuato ad andare al lavoro, ovviamente rispettando tutte le precauzioni: abito sulla stessa strada dell’ufficio – a pochi numeri civici di distanza –, nei pochi metri che faccio a piedi non incontro nessuno, e in sede in quei giorni eravamo solo in due e ci tenevamo a distanza. Continue reading


Ma è vero che nel mondo tutti «fanno come l’Italia»? Il «divieto di jogging o passeggiata» c’è anche altrove? E l’autocertificazione? Abbiamo dato un’occhiata.

In questi giorni di emergenza coronavirus, molti organi d’informazione, uomini politici ed «esperti» italiani ci ripetono che «in tutto il mondo l’Italia è un esempio», che tutti i governi – chi prima e chi poi – ci stanno seguendo sulla strada del lockdown con chiusura di scuole, fabbriche, uffici, luoghi pubblici e norme severe di distanziamento sociale. Continue reading


Contro la montatura dell’operazione Ritrovo. Solidarietà!


In molti stati africani la quarantena significa repressione poliziesca

Dal Kenya allo Zimbabwe, si moltiplicano i casi di violenza ai danni dei cittadini che non rispettano — ma che spesso, semplicemente, non possono rispettare — le misure imposte per limitare il contagio.

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Le epidemie favoriscono i governi autoritari

Lo scorso 13 marzo – venerdì 13, guarda caso – mio marito stava guidando su un’autostrada polacca. Quando la radio ha annunciato che il governo avrebbe chiuso i confini entro ventiquattr’ore, ha accostato e mi ha chiamata. Pochi minuti dopo ho comprato un biglietto da Londra a Varsavia. Non vivo tutto l’anno in Polonia, ma mio marito è polacco e l’unica casa che possiedo si trova nelle campagne polacche. Continue reading


Virus e prove di tecno-mondo

Gli accadimenti di quest’ultimo periodo sono una sintesi di ciò che probabilmente vedremo in un futuro non troppo lontano; in poche parole, il cambiamento di queste settimane mette in luce una ristrutturazione ben più profonda e duratura di un’espansione virale.
Tre elementi sono intrecciati l’uno con l’altro come l’ossatura di questa nuova società che ci troviamo sotto i piedi. Continue reading


La viralità del decoro. Controllo e autocontrollo sociale ai tempi del Covid-19. Seconda puntata (di 2)

Napoli, 11 marzo 2020. Il poliziotto che al Vomero, urlandogli «io sono lo stato», fa alzare l’anziano che si riposava un momento dopo aver fatto la spesa, riassume in sé tutte le guardie, vigili e portatori vari di divisa che in questi anni di «decoro» hanno svegliato, scosso, costretto ad alzarsi, daspato e multato chi si era assopito, perché stanco o senza casa, su una panchina.  Continue reading