Anarres dell’8 maggio. La terribile materialità del lavoro agile. Primo Maggio. In piazza per Serantini. Militarizzazione e war on drug’s ai tempi del Covid 19. Armi sì, respiratori no…

Come ogni venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming.

Ascolta e diffondi l’audio:

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Considerazioni sulle applicazioni di tracciamento dei contatti

11 maggio 2020

Voilà, il piatto è servito. Nella gestione poliziesca di questa dichiarata pandemia Covid-19, arriva l’app per il tracciamento dei contatti. Se avevamo dubbi sulla distopia che ci aspetta, questo piccolo parassita che da qualche tempo monopolizza l’attenzione mediatica e ha saputo fermare per qualche settimana interi continenti, lancia un bagliore di luce sul futuro che ci attende.

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Opuscolino rete bolognese di iniziativa anticarceraria

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FONTE: https://oltreilcarcere.noblogs.org/post/2020/05/11/opuscolino-rete-bolognese-di-iniziativa-anticarceraria/


Anche Bonaccini vuole le fabbriche aperte

Mentre non si arrestano i decessi da coronavirus, il presidente della Regione appoggia la ripartenza di automotive, ceramiche e moda, perché settori a più alto tasso di export. Intanto, lavoratori ristorazione: “Ci vogliono dare un futuro di ancora maggior sfruttamento”. Deliveroo prende tempo per fornire dpi al lavoratore che ha vinto la causa. Continue reading


SANITÀ: TRA MIGRAZIONI E TERRITORIO

Affrontare la questione sanitaria all’epoca del coronavirus ci porta a percorrere un terreno sdrucciolevole. Nell’indicare le responsabilità di chi ha gestito questa crisi, nel parlare dei limiti strutturali e organizzativi dell’istituzione sanitaria, addentrandosi nella matassa dei tagli alla Sanità o del frammentato mercato del lavoro, si rischia di ricadere in una retorica riformista. Non ci interessa infatti chiedere che lo Stato funzioni meglio, o indicare come un potere altro dovrebbe gestire la situazione senza variare, però, la natura e la struttura che stanno alla base. Continue reading


Lo sfruttamento certificato dal virologo. Scene di lotta di classe nelle imprese italiane

Come ormai afferma pure qualche governatore del profondo nord, la fase due è già iniziata e le fabbriche hanno cominciato a riprendere le loro attività. Da «martedì il Veneto non sarà più quello di oggi» ha dichiarato il governatore Zaia, che in realtà il lockdown non l’ha mai voluto, essendo scientificamente convinto che l’epidemia sia causata dalle abitudini alimentari dei cinesi. In realtà la macchina produttiva italiana ha semplicemente rallentato se, come pare, solo 8 milioni su una platea di circa 23 milioni di occupati erano «sospesi». Continue reading


Lombardia: da dove viene la crisi sanitaria?

La crisi sanitaria in Lombardia ha ragioni ben più antiche del Covid-19. La natura sistemica della crisi della sanità lombarda è fatta di privatizzazioni, chiusura di presidi ospedalieri pubblici territoriali, mancanza di personale. Le inchieste della magistratura sulle RSA e l’Ospedale della Fiera di Milano è solo la punta di un iceberg ben più consistente.

Ne parliamo con Aldo Gazzetti del Forum per la Tutela della Salute Lombardia.

 

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La polveriera sotto il sedere dei padroni

Le inquietudini della borghesia italiana.

La borghesia è inquieta, e non si può darle torto.
Si avvicina una nuova grande recessione mondiale con una valanga di nuovi disoccupati e uno sconvolgimento profondo dei rapporti di lavoro e delle forme di vita sociale. Si allestiscono piani straordinari di sostegno pubblico al profitto privato attraverso la leva di un nuovo indebitamento degli Stati con le proprie banche e coi fondi creditizi internazionali. Chi sarà chiamato a pagare il conto del tutto? La classe dei salariati, naturalmente. Sarà disposta a pagarlo come dopo il 2008? Questa è la domanda che turba il sonno dei capitalisti. Continue reading


Finalmente ve ne siete accorti

Finalmente vi siete accorti di Eleonora. Lava le scale per cinque o sei euro l’ora. Con quei soldi ci mantiene tre figli e pure suo marito, che gioca d’azzardo. Vedete pure lui. Chiamato qualche volta dal caporale, in qualche cantiere, in qualche casa privata per dei lavori di muratura. Trenta euro a giornata, cinquanta quando va bene.

Vedete Giacomo, che vi ripara i computer per dieci o quindici euro. È cortese, vi sembra un genio. Con quei soldi, senza fattura, con quei lavori senza contratto, ci mantiene il suo bambino. Ora non lo chiamate più, l’ufficio è chiuso. Continue reading


Usare lo #stateacasa per diffamare e licenziare i lavoratori: cosa possiamo imparare, anche in Italia, dal caso Amazon/Smalls

Vice è entrata in possesso dei verbali di una riunione di dirigenti Amazon che si è tenuta alla presenza di Sua Opulenza in persona, Jeff Bezos, per discutere di come diffamare per benino Chris Smalls, un lavoratore sindacalizzato del centro logistico JFK8 a Staten Island, New York.

In quella riunione si è espresso così l’alto dirigente David Zapolsky (che, tra l’altro, ha organizzato un’iniziativa di finanziamento per il candidato alle primarie democratiche Joe Biden):

«Non è intelligente, non sa esprimersi bene, e nella misura in cui la stampa vorrà focalizzarsi su noi contro lui, saremo in una posizione di public relations molto più forte piuttosto che se semplicemente spiegassimo per l’ennesima volta che stiamo cercando di proteggere i lavoratori. Continue reading


Nei focolai pandemici di Bergamo e Brescia è boom di imprese ancora aperte

I bollettini dei contagiati e dei morti per coronavirus, ci spiegano quotidianamente come le città e le province più colpite siano quelle di Bergamo e Brescia. Eppure per i padroni questo continua a non essere un dato sensibile e di cui tener conto. Al contrario continuano a tenere aperte le loro imprese e a martellare le Prefetture per ottenere deroghe al decreto del governo che chiede la sospensione delle attività non essenziali. Continue reading


L’ospedale “Miracolo” In Fiera Di Milano È Un Fallimento Totale

Inaugurato in pompa magna come “il più grande centro di terapia intensiva in Italia“, l’ospedale Covid in Fiera di Milano è davvero il “miracolo” che tutti stavano aspettando? Sembrerebbe proprio di no!

Ricordate l’inaugurazione in pompa magna dell’ospedale alla Fiera di Milano da parte del governatore Fontana, con tanto di maxi-assembramento?

Bene.

A distanza di 13 giorni.

L’ospedale avrebbe dovuto ospitare, all’inizio, 600 pazienti. Poi sono diventati 400. Poi 205. È finita che, dall’inaugurazione ad oggi, hanno fatto ingresso nella struttura solo 24 persone affette da Coronavirus. In questo momento, i pazienti Covid in Fiera sono 3. Tre! Continue reading


Inaugurato l’ospedale alla Fiera, ma ospiterà solo 24 pazienti

Milano. Nessuna traccia dell’hub da 250 posti annunciato da Fontana.

L’ospedale alla Fiera di Milano è stato inaugurato e presto accoglierà i primi pazienti Covid. La Regione Lombardia promette miracoli in fatto di numeri e prestazioni. Ma a soli 6 giorni dall’apertura, diversi sono i punti oscuri su gestione, funzionalità e budget. Non è ancora chiaro, per esempio, quanti saranno i posti disponibili. Continue reading


Il grande flop dell’ospedale Covid-19 a Milano Fiera: costato 21 milioni, ospita 3 pazienti

È il 31 marzo 2020, tarda mattinata di un martedì di ordinaria emergenza. Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana (Lega) ha appena dato appuntamento a giornalisti, autorità e dirigenti sanitari alla Fiera di Milano, per quella che è una via di mezzo tra una conferenza stampa e un’inaugurazione ufficiale. Perché quel giorno nasce ufficialmente, tra annunci trionfali e squilli di tromba, il nuovo ospedale Covid in Fiera che, avrebbe dovuto, nelle intenzioni della Regione, sgravare le rianimazioni dei principali ospedali lombardi, che in quei giorni vivono il momento di massima pressione ed emergenza. Continue reading


I lavoratori nascosti sotto il tappeto dell’automazione

L’automazione si basa sul lavoro delle persone e non solo sulle macchine. Negli ultimi anni sono aumentate le paure (o le speranze) per un mondo in cui il lavoro umano non sia più necessario. Ma molti servizi digitali o robotici non esisterebbero senza il supporto dei lavoratori. Tecnologie che sembrano funzionare in modo completamente automatico, per esempio tramite algoritmi, nascondono centinaia o migliaia di lavoratori e lavoratrici che selezionano e filtrano contenuti, aiutano gli algoritmi a capire cosa stiamo facendo o dicendo, o sovrintendono il lavoro delle macchine. Gli esempi sono moltissimi, tra cui le automobili senza pilota, i social network e gli assistenti domestici. Continue reading