28 ottobre 2020
Gran Bretagna e pandemia. Oggi affrontiamo questione dei rapporti tra il governo centrale e il Galles e la Scozia.
AUDIO SU: http://www.ondarossa.info/newsredazione/2020/10/covid19-situazione-nel-galles-e-scozia
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28 ottobre 2020
Gran Bretagna e pandemia. Oggi affrontiamo questione dei rapporti tra il governo centrale e il Galles e la Scozia.
AUDIO SU: http://www.ondarossa.info/newsredazione/2020/10/covid19-situazione-nel-galles-e-scozia
Di fronte alle nuove restrizioni attuate da vari stati e in alcune città, nascono spontaneamente e un po’ dovunque proteste e manifestazioni contro le misure dei governi e delle amministrazioni locali, viste come un tentativo di nascondere le proprie inefficienze e un modo per colpire selettivamente i quartieri e gli strati popolari più poveri.
Chi governa e chi gestisce l’informazione ufficiale lancia già segnali di preoccupazione per la tenuta dell'”ordine pubblico”. Altri recuperatori della politica cercano di imbrigliare le proteste e farsi portavoce soprattutto della componente della classe media (ristoratori, commercianti, albergatori, negozianti) che non nascondono i propri malumori. Riproduciamo un articolo dai media mainstraem.
25 settembre 2020 – Risalgono i contagi da Covid-19 dopo il calo estivo. In alcuni stati d’Europa torna l’obbligo della mascherina anche all’aperto, ad esempio nella Repubblica Ceca e in molte zone della Francia. Anche in Spagna la comunità autonoma di Madrid ha deciso di estendere le restrizioni alla mobilità nella città con misure che interessano più di un milione di persone, che hanno anche provocato diverse proteste perché considerate come un “confinamento classista” che interessa solo le zone più povere della capitale. L’Inghilterra dal canto suo, dopo aver effettuato un nuovo lockdown “parziale” che vede coinvolti più di 2 milioni di abitanti, già pensa a un nuovo lockdown nazionale, sull’esempio di Israele che è stato il primo stato del mondo ad imporre una seconda chiusura totale. Ed anche in Italia dopo la fine del lockdown si registra un record di contagi riscontrati: circa 1.900 al 25 settembre e quasi 3.000 focolai attivi. Nelle scuole circa 400 quelle colpite e una quarantina di istituti chiusi. Alcuni comuni (ad esempio Foggia, Polignano (Bari), Formia in provincia di Latina, il centro storico di Genova ed altre zone della Liguria come i comuni della Lunigiana) hanno reintrodotto l’obbligo di portare la mascherina anche fuori dai luoghi al chiuso. L’esempio è stato ripreso dal governatore Vincenzo De Luca, che ha reso questa pratica obbligatoria sull’intero territorio della regione Campania attraverso una apposita ordinanza. Introducendo multe fino a mille euro. “Dopo l’ordinanza di ieri ci sono 24 ore di tolleranza sulla mascherina, poi devono partire con multe da mille euro (…). Se nei prossimi tre-quattro giorni – ha detto De Luca in diretta facebook – verifichiamo con gli epidemiologi che la curva del contagio non si stabilizza e non scende, chiuderemo tutto, senza dati tranquillizzanti cominciamo a prendere in mano questioni come la movida, senza nessuna esitazione”.
La Campania è stata poi subito imitata anche dalla Calabria. E come sembra presto anche il Lazio potrebbe seguire la stessa strada delle due regioni. Intanto, dopo Lucoli, frazione dell’Aquila (Abruzzo), Aidomaggiore, piccolo paese di 430 abitanti in provincia di Oristano (Sardegna) è il secondo comune dopo la fine del lockdown in Italia a diventare interamente zona rossa, con la reintroduzione dell’autocertificazione obbligatoria per uscire di casa. Il Governo nega di pensare ad un nuovo lockdown nazionale e pensa a zone rosse localizzate, mentre si prepara a prolungare fino alla fine dell’anno lo “stato di emergenza” in scadenza il 15 ottobre.