Cosa avrebbe fatto Landauer oggi durante la pandemia? Ce lo dice Gianfranco Ragona per Elèuthera Editrice
Gianfranco Ragona ragiona sul momento attuale e non solo, curatore dell’antologia “La comunità anarchica” di Gustav Landauer, testo creato a partire dalla vita e dalle opere del filosofo e pensatore libertario tedesco. Scheda libro – https://eleuthera.it/scheda_libro.php…
Un taccuino di appunti scritto in piena epidemia covid-19, i cui contenuti sono frutto di una riflessione che parte da lontano e non si esaurisce – come ogni pensiero emergenziale – nell’analisi immediata della pandemia.
Il capitale osceno attende infatti di essere disvelato, assieme alle denegazioni e al terrore che le ombre e il nero continuano a suscitare nel nuovo servo volontario.
libretto 42 pagine, non in vendita – download gratuito IL CAPITALE OSCENO
21 maggio 2020. Sono stati mesi difficili. Un tempo sospeso, dilatato, scandito dalle sirene delle ambulanze, dai bollettini quotidiani, dalla conta dei morti, dai lutti che ci hanno colpiti.
I domiciliari di massa hanno contribuito ad indebolire i legami sociali. Reagire è diventato più difficile. La paura del contagio, la perdita del posto o del reddito, o l’obbligo a lavorare nonostante il rischio sono stati la cifra della vita al tempo del Covid. E, purtroppo, non siamo ancora nel dopo. Un dopo che si misura con il virus che ancora infetta ed uccide, ma non solo. Un dopo ancora inattingibile per le piccole libertà di cui godevamo e che il governo non progetta di ridarci tanto presto. Se non sapremo riprendercele.
Qui una serie di testi di varia natura che a partire da concetti anche differenti affrontano la questione dell’epidemia in corso e l’attuale situazione in Italia e in Europa.
L’emergenza legata alla pandemia di Covid-19 ha aperto una nuova fase oscura della storia del pianeta. L’Italia è stata, in Occidente, la prima a esserne colpita e il nostro Stato si è trovato nella condizione di sperimentare tentativi e soluzioni alle nuove contraddizioni poste in essere da questa crisi mondiale. Queste soluzioni, con qualche apparente eccezione legata alle politiche di welfare, possono essere sintetizzate con una sola parola: repressione. Ne è esempio drammatico la risposta, violentissima, alle rivolte nelle carceri.
“Sta andando tutto male, sta andando tutto male” (Poeta tranese)
“Quello che dico potrebbe essere un po’ razzista, e mi toccherà scusarmi, ma non pensate che il coronavirus sia un po’ una scusa? Gli italiani, sappiamo come sono, per loro ogni scusa è buona per chiudere tutto, interrompere il lavoro e fare una lunga siesta” (Christian Jessen)
Di seguito presentiamo la traduzione di un’intervista rilasciata dal biologo evoluzionista R. Wallace, a Yaak Pabst sulla gravita’ e sulla genesi della pandemia covid-19. Robert Wallace è autore del volume Big Farms make Big Flu, un volume del 2016 che ricostruisce la relazione tra agroindustria globale e la diffusione di infezioni ed epidemie. Queste non sarebbero tanto un effetto quanto il nuovo bio-universo capitalistico alle condizioni della sua attuale riproduzione. Le ricerche di Wallace, in particolare Big Farms Make Big Flu, fanno luce sulle cause strutturali delle recenti epidemie e dell’attuale pandemia: fanno risalire lo sciame di virus che hanno imperversato nelle ultime decadi, covid-19 incluso, alla devastazione ambientale e agli allevamenti intensivi, all’agribusiness, in altre parole. Wallace tocca anche le questioni dello smantellamento dei sistemi sanitari, delle restrizioni in regime di quarantena come sperimentazione in vitro di nuove forme di controllo sociale, e della necessita’, vitale, di smantellare l’agrindustria.
Ora che la tempesta mediatica sul coronavirus comincia a placarsi, lasciando trasparire almeno qualche dato ragionevolmente certo, mentre l’intero territorio nazionale è sottoposto a un regime di eccezionalità mai sperimentato fino ad ora, si può forse azzardare qualche considerazione sull’intreccio tra il piano biologico e quello politico dell’emergenza in corso, senza temere di mescolare i due livelli e di contribuire così alla confusione generale.