Protocolli

Che le persone non siano solo numeri da diffondere dovrebbe essere un fatto da tenere bene in mente, tanto più negli ultimi tempi dove vi è un’enorme sovrabbondanza di cifre.
Che le persone non siano solo numeri da diffondere dovrebbe essere un fatto da tenere bene in mente, tanto più negli ultimi tempi dove vi è un’enorme sovrabbondanza di cifre.
E’ ormai chiaro che il susseguirsi dei decreti e la scelta dei colori da assegnare alle regioni (con le conseguenti restrizioni) che cambiano in base alla criticità delle condizioni dei presidi ospedalieri rispetto al numero dei contagi, non sono volti a contrastare l’emergenza sanitaria in atto ma sono palesemente strumenti di repressione e di controllo messi in campo dallo Stato per agevolare gli affari della grande industria alimentare, dell’industria bellica e della logistica.
FONTE: https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/05/cose-stata-la-fase-1-coronavirus/
7 maggio 2020, di Piero Purich *
Cosa abbiamo vissuto dalla fine di febbraio ai primi di maggio del 2020?
In cosa è diverso il modo in cui si è gestita l’emergenza coronavirus dai modi in cui si affrontarono grandi epidemie nel passato?
Provo a gettare un primo sguardo retrospettivo, dal mio punto di vista, che è quello di uno storico. In sostanza, proverò a trovare analogie e differenze tra le politiche di contenimento del Covid-19 e le risposte ai contagi di massa verificatisi nella storia.