Tag Archives: disinformazione mediatica

Torino: Volantino contro le redazioni de La Stampa e La Repubblica

“I terroristi siete voi!

Voi, che terrorizzate la popolazione manipolando l’informazione secondo quanto vi viene commissionato da chi comanda.

Voi, che coprite con un complice silenzio quanto il potere non vuole che si sappia, come la strage nelle carceri italiane dello scorso marzo, con 13 morti ammazzati e centinaia di recluse e reclusi massacrati di botte.

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Ammalarsi di paura. L’«effetto nocebo» dello #stareincasa e della malainformazione sul coronavirus

effetto nocebo coronavirus

Pubblicato il 05.05.2020

[Sono trascorsi due mesi e mezzo da quando i giornali hanno dato la notizia del primo morto italiano per coronavirus, interrompendo la lunga serie di titoli dedicati a Renzi e alle liti di governo.
«Virus, il Nord nella paura», tuonava la prima pagina di Repubblica del 22 febbraio.
Da quel momento, i media italiani a reti unificate e la retorica dei governanti non hanno più smesso di ingigantire quella paura, di trasformarla in terrore, e soprattutto di renderla nociva.
Abbiamo a lungo ragionato sugli effetti e gli scopi di questa manipolazione delle nostre fobie, ma ancora non ci siamo soffermati a sufficienza sull’ipotesi che quei timori – ben comprensibili di fronte a una pandemia – siano diventati a loro volta un morbo, una patologia che s’è aggiunta al Covid19, abbassando le difese immunitarie della popolazione e rendendo il contagio più grave.
In svariati commenti ai post di queste settimane è emersa l’idea che l’esercito in strada, i toni dei ministri, la scelta e la presentazione dei dati, le homepage dei giornali abbiano contribuito a farci – letteralmente – ammalare di paura.
Questo articolo, scritto appositamente per Giap, affronta la questione dal punto di vista dell’antropologia medica e dello studio scientifico sull’effetto placebo e il suo contrario: l’effetto nocebo. WM]

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Sguardo obliquo

Guarda a tutt’occhi, guarda.”
Jules Verne

La prima battaglia culturale è stare di guardia ai fatti.”
Hannah Arendt

La disinformazione giornalistica scomposta ed emergenziale sta facendo da narratrice unidirezionale alla situazione complessa in cui siamo immersi da un mese a questa parte. Improbabile trovare un’unica lente di osservazione ed analisi per affrontarla. Molti piani, prospettive e dinamiche si mescolano e intrecciano richiamando relativi interessi e protagonisti di processi già in corso.C’è da dire che, come spesso accade nella storia, avvenimenti emergenziali accelerano determinati processi e in questo caso affiorano chiaramente quelli che sono gli obiettivi che, grazie a questa pandemia, si vorrebbe raggiungere.
L’eccezionalità permette di spostare il confine dell’accettabile in modo poco rumoroso e senza preavviso, attuando delle “trasformazioni silenziose” irreversibili.

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“A Bergamo hanno sacrificato operai ed anziani”

29 marzo 2020

Fino a due settimane fa tutti lo negavano e gli davano del pazzo. Dicevano che i morti a Bergamo erano qualche decina. Allora, sui necrologi dell’Eco di Bergamo, c’erano 25-30 necrologi al giorno. Oggi sono 400.  In città e nei piccoli e medi centri della bergamasca, gli anziani sono un terzo della popolazione e l’Eco di Bergamo non riceve più necrologi per telefono ma solo via mail, per cui molti desistono. Al giornale, ora, hanno la consegna di non pubblicare più di 20 pagine di necrologi al giorno.

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Covid-19: secondo la stampa austriaca anarchici pronti a rivolte, sabotaggi e saccheggi

Leggete questa…

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L’illusione democratica. Società senza Stato. I media alla corte del Conte-Re. La guerra ai poveri al tempo del coronavirus…

13 marzo 2020
Come ogni
venerdì abbiamo fatto il nostro viaggio settimanale su Anarres, il pianeta delle utopie

AUDIO SU: https://radioblackout.org/wp-content/uploads/2020/03/2020-03-13-anarres.mp3?_=1

Leggi oltre tutto lo scritto.

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La minaccia del contagio, di Massimo De Carolis

11 marzo 2020

Ora che la tempesta mediatica sul coronavirus comincia a placarsi, lasciando trasparire almeno qualche dato ragionevolmente certo, mentre l’intero territorio nazionale è sottoposto a un regime di eccezionalità mai sperimentato fino ad ora, si può forse azzardare qualche considerazione sull’intreccio tra il piano biologico e quello politico dell’emergenza in corso, senza temere di mescolare i due livelli e di contribuire così alla confusione generale.

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