18 maggio 2020. Bologna.
Lo dicevamo già un paio di mesi fa: non è uguale per tutte/i. Non è uguale la fase dell’emergenza con gli effetti drammatici nell’immediatezza del quotidiano, non è uguale la crisi sistemica negli aspetti economici e sociali a breve e lungo termine. Sono centinaia di migliaia le persone rimaste senza lavoro e senza reddito, mentre la macchia della precarietà generalizzata si allarga sempre di più e da anni non c’è traccia di un sistema di welfare universalistico e inclusivo. Ad essere colpiti in misura maggiore sono tutte/i coloro che non possiedono altro che la loro forza lavoro e la vedono sempre più sfruttata, che già vivevano in condizioni modeste o modestissime e che ora si ritrovano senza nulla, con nessuna certezza e spesso senza neanche un minimo di speranza. Sono tante, troppe, le persone che non sono in grado di soddisfare i loro bisogni primari, come pagare l’affitto o l’acquisto dei generi alimentari, scendendo al di sotto dei livelli della più elementare sussistenza.
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Solidarietà, mutualismo sociale e autorganizzazione
Mutuo aiuto tra/per coloro che hanno perso il lavoro
Idee contro precarietà, licenziamenti e mancanza di denaro
Virus, crescono le iniziative di mutuo aiuto
Bologna. A Vag61 da oggi nuovo punto di raccolta della Colonna solidale autogestita. Intanto, in vista del lancio delle Brigate di mutuo soccorso, Làbas e Tpo fanno il bilancio dell’attività delle Staffetta alimentari partigiane: 200 pacchi a senza dimora e persone ai domicilari.
Come assistere le persone nell’isolamento domestico
Logica per l’organizzazione dell’assistenza. La cosa più significativa che le persone possono fare per ridurre la diffusione del virus e la mortalità è praticare il distanziamento fisico e l’autoisolamento. Tutte le persone appartenenti a gruppi a rischio (oltre i 60 anni e/o affetti da patologie croniche come malattie cardiovascolari e cardiache, pressione sanguigna alta o bassa, diabete, malattie polmonari o del sistema immunitario), le persone che hanno recentemente viaggiato in zone di contagio o le persone con sintomi sospetti a cui il medico ha consigliato l’isolamento, sono altamente consigliate di restare a casa e di evitare il contatto con gli/le altri/e. In tal modo, si evita il rischio di essere infettati/e o di infettare gli/le altri/e.
Carcere, “le soluzioni per una prima risposta ci sono: facciamoli uscire!”
L’Associazione di mutuo soccorso rilancia le proposte avanzate da Vag61 sull’utilizzo di due strutture pubbliche per ridurre il sovraffollamento della Dozza e ridurre i rischi dell’epidemia coronavirus. Intanto, nascono le Brigate di mutuo soccorso: “Organizziamoci collettivamente e costruiamo strumenti di solidarietà”. Sgb: “Conquistato il salario al 100%” per le/gli educatrici/ori, ma continua la mobilitazione.