Si continua a resistere in VALSUSA di fronte all’abbattimento degli alberi ed al vigliacco allargamento del cantiere, mentre la valle subisce una militarizzazione senza precedenti. I resistenti e le resistenti resistono al presidio ai Mulini mentre è nato un nuovo presidio a San Didero dove dovrebbe sorgere il nuovo autoporto. Il governo e le aziende sono intenzionate a devastare il territorio pur di costruire questa grande opera. Ma a sarà dura!
Ore 3:
In questo momento le ruspe stanno buttando giù gli alberi senza sosta!
A tutela di questa devastazione ambientale, la polizia è uscita in forze dal cantiere di Chiomonte per accompagnare gli operai nei lavori per l’allargamento.
Mentre ai Mulini i presidianti sono tutti e tutte sui tetti e sulle case sugli alberi, i boschi circostanti sono pieni di forze dell’ordine.
Alcun* notav sono stati fermat* all’ingresso di Giaglione, sulla statale. Ci sono un paio di pattuglie di polizia all’ingresso del paese e un paio di cellulari al campo sportivo, sempre a Giaglione.
Restiamo attenti, in attesa di nuovi aggiornamenti.
Fuori le truppe di occupazione!
Avanti NoTav!
FONTE: https://www.notav.info/post/iniziati-i-lavori-di-allargamento-al-cantiere-di-chiomonte/
VEDI ANCHE: https://www.notav.info/post/nicoletta-scrive-su-quanto-accaduto-ieri/
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LA CURA E’ NELLA TERRA
15 dicembre 2020
In questo momento pandemico, dove con i continui tagli alla sanità degli ultimi anni ci si ritrova un sistema sanitario senza strumenti, sembra ancora più assurdo continuare a sprecare miliardi di euro per la costruzione del Tav.
Secondo il progetto di TELT, nell’area di San Didero dove sorge il vecchio autoporto, mai entrato in attività e oggi ridotto a dei ruderi, verrà costruito un nuovo autoporto che sostituirà quello attuale di Susa. Lo spostamento è motivato dalla necessità di voler costruire su quell’area una faraonica quanto inutile stazione “internazionale”, nonché di adibirla ad area di servizio e stazionamento treni: inoltre vorrebbero farla diventare anche il deposito temporaneo dello smarrino estratto a Chiomonte, con ulteriori conseguenze per la salute degli abitanti
La gestione di questa seconda ondata pandemica mostra bene cosa viene considerato “importante”, e quindi da proteggere, e cosa sacrificabile, in nome della lotta alla crisi sanitaria. Salute, malattia, benessere dipendono dall’ambiente e dalle condizioni in cui ognuno vive.
– Il degrado delle terre ex-autoporto di San Didero non è dovuto all’abbandono, ma a quarant’anni di “cultura industriale”. Coloro che ne hanno avuto possesso finora non hanno diritto a continuare ad averle in affido, tanto meno a peggiorarne lo stato.
– La cementificazione è per sempre. Chi ha inquinato, sversato, sepolto rifiuti o non ha fatto nulla per impedirlo, non si pulisca la faccia con promesse di bonifica. Il loro interesse sono i soldi e la cementificazione permanente e irreversibile di un altro pezzo di Valle.
– Gli industriali seguono i loro interessi. Non vogliono nuove infrastrutture per dare “lavoro alla gente”, ma il contrario: vogliono collegamenti veloci per delocalizzare, chiudere e licenziare. Non dobbiamo ringraziarli di nulla.
– I cantieri per l’alta velocità vengono prima occupati con la forza e poi legittimati con le procedure di esproprio. La legge è il vestito buono del prepotente, è arroganza legalizzata. Nessun diritto per chi abusa della terra.
– Il Covid-19 è causato da un virus, ma la pandemia dal sistema sociale in cui viviamo. Rispettare le misure di protezione dal virus è necessario per proteggere noi stessi e soprattutto le categorie più vulnerabili, ma le cause della pandemia si combattono sul piano sociale e storico. Dobbiamo affrontare il modo in cui l’uomo vive sulla terra, l’industrialismo, l’urbanizzazione, la globalizzazione.
Hanno appena assegnato il primo appalto per l’inizio dei lavori che partiranno a San Didero. Di una gara di quasi 50 milioni di euro, 5 milioni verranno destinati unicamente alla costruzione di una recinzione a “difesa” dei terreni interessati dai lavori che trasformerà l’area in un nuovo fortino di TELT. Da contratto, i lavori per la presa di possesso dei terreni dovrebbero cominciare entro il 31 dicembre 2020, pena la perdita dei finanziamenti europei.
Per questo da oggi saremo presenti qui, con un presidio fisso, a occupare i terreni che dovrebbero venire recintati.
Se dovranno venire su queste terre per la presa di possesso, ci troveranno qui.
Mercoledì 16 Dicembre, ore 17.30
INAUGURAZIONE DEL NUOVO PRESIDIO EX-AUTOPORTO DI SAN DIDERO
Merenda condivisa, vin brulè e momento di confronto sul nuovo spazio e sulle prossime iniziative!
Non vogliamo un nuovo autoporto, né qui né altrove. Non vogliamo il Tav!
FONTE: https://www.notav.info/post/mercoledi-16-dicembre-inaugurazione-nuovo-presidio-notav-a-san-didero/
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