SULLA MANIFESTAZIONE DEL 30 OTTOBRE A FIRENZE

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1 novembre 2020

La dissociazione è una pratica con cui si rafforza sempre e soltanto la repressione.
È una scelta facile e indolore per chi la pratica in casi come questo, ma allo stesso tempo tende a rimuovere uno spaccato della realtà per opportunismo politico: “mi dissocio, mi lavo la coscienza, punto il dito contro i cattivi e piú lo grido, piú rappresento i buoni”.

A noi, questa pratica ormai abusata, non interessa e non piace, e lo vogliamo ricordare anche ai pennivendoli del Corriere fiorentino che in un articolo a firma di Simone Innocenti hanno scritto che ci saremmo dissociati dalla manifestazione di venerdì.

Noi non prenderemo mai le distanze da uno spaccato sociale che, per quanto variegato ed eterogeneo, ha manifestato la propria rabbia e palesato un solco che in questa società si fa sempre piú profondo.

“Dateci un futuro. i giovani”: questo c’era scritto vicino piazza Repubblica.

Erano giovanissime infatti le facce di coloro che per ore si sono scontrati con la polizia: quelli colpevolizzati per la nuova ondata di contagi, criminalizzati per la loro socialità, privati di relazioni, tempo libero, sport e passioni.

Oggi qualcuno vorrebbe renderli ancora una volta capro espiatorio piú di quanto già non sia stato fatto, relegati a questo ruolo da uno Stato che non investe un soldo nella sanità, nella scuola, nei trasporti, nella cultura, nello sport, ma solo nelle forze repressive che devono mettere a tacere ogni spinta di cambiamento.

Quella violenza di piazza però non viene dal niente ma è figlia della stessa società che oggi chiede per loro “punizioni esemplari”, è figlia della violenza strisciante che quotidianamente subiscono le classi popolari e diviene il paravento dietro al quale l’intero ceto politico si copre perchè non si parli delle loro responsabilità.

Noi questo spaccato non vogliamo isolarlo ma cercare di supportarlo perchè aumenti la propria consapevolezza, la propria azione, renda costruttiva la propria rabbia e sappia dargli prospettiva.

Lasciarli soli vorrebbe dire venire meno a ciò che siamo e al tentativo di cambiare una volta per tutte una società che non riesce piú neanche a tutelare la nostra salute ma solo gli interessi economici dei pochi che anche durante una pandemia continuano ad arricchirsi.

Per tutto questo vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai fermati e ai denunciati durante la manifestazione del 30 ottobre a Firenze.

CPA Firenze Sud

 

FONTE: https://www.facebook.com/CpaFirenzeSud/photos/a.545428192148083/3663296370361234/


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