27 settembre 2020
Quello delle mascherine all’aperto per arginare il pericolo di una “seconda ondata” del virus che provoca il Covid-19 sembra essere diventato un mantra. Già l’ultimo dpcm del premier Conte aveva prorogato fino al 15 ottobre le misure decise finora (suscettibili di un prossimo prolungamento fino alla fine dell’anno): tra queste anche l’obbligo di indossare la mascherina dalle ore 18.00 alle 6.00 nei luoghi all’aperto dove “non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone” e dove permanga il rischio di “assembramenti” ovvero davanti a locali notturni, nelle vie della cosiddetta “movida”, nei dehor di pub e ristoranti a meno di essere seduti a un tavolo. Queste misure sono state da qualche giorno inasprite da alcune regioni. Dopo la Campania e la Calabria, ora con un’ordinanza firmata dal presidente Nello Musumeci il 27 settembre (valida dal 30 settembre al 30 ottobre) l’uso della mascherina all’aperto è stata resa obbligatoria anche in tutta la Sicilia.
Qui nei luoghi aperti al pubblico la mascherina deve essere indossata in presenza di più soggetti. Si è dispensati solo quando ci si trova tra congiunti o conviventi o per i bambini al di sotto dei 6 anni. Sono esclusi dall’obbligo di utilizzo in modo continuativo coloro che svolgono attività motoria intensa, a condizione che il distanziamento interpersonale possa essere mantenuto.
Sono stati disposti anche ulteriori divieti di assembramento “mediante il prolungato stazionamento nei luoghi pubblici o aperti al pubblico (strade, piazze e parchi)”. Sono escluse le sole occasioni di iniziative pubbliche previste dalla legge o comunicate all’Autorità di pubblica sicurezza. Infine tamponi rapidi per chi arriva sull’isola dall’estero provenendo da Stati Ue o extra Ue.