24 Agosto 2020
La ricchezza dei primi 12 miliardari americani è cresciuta del 40% da marzo ad oggi. Jeff Bezos, patron di Amazon, resta il più ricco al mondo
È in errore chi ritiene che una pandemia colpisca tutti indistintamente, ricchi e poveri, lasciando il mondo diverso da quello che era prima dello scoppio del virus. L’epidemia di Covid-19 , infatti, pare che abbia accresciuto le disuguaglianze nel mondo, aumentando in modo esponenziale il patrimonio dei più ricchi e soprattutto dei big della Silicon Valley.
La spiegazione è semplice, la pandemia, il lockdown e l’esigenza di distanziamento sociale hanno messo in luce le potenzialità di quella che fino a qualche anno fa veniva battezzata “new economy”, dando impulso a tutte le forme di business che sfruttano la Rete, ad esempio il commercio elettronico, e più in generale le nuove tecnologie.
Paperoni Usa sempre più ricchi
Un’analisi dell’Institute for Policy Studies, stilata sulla base delle consuete classifiche di Forbes e Bloomberg, evidenzia che la ricchezza dei primi 12 miliardari americani è cresciuta del 40% da marzo ad oggi (circa 283 miliardi di dollari in più), superando la soglia dei 1.000 miliardi di dollari. Sono così cresciute enormemente le disuguaglianze, se si considera che nello stesso periodo la ricchezza delle famiglie americane si è impoverita del 5,6%.
Fra i Paperoni d’America il primo resta Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, che grazie alla pandemia ha incassato profitti record ed è letteralmente volata in Borsa. Il suo patrimonio personale è aumentato di 76 miliardi di dollari nel periodo, confermandosi l’uomo più ricco del mondo.
Da non dimenticare Apple, che ha recentemente sfondato il tetto dei 2.000 miliardi di capitalizzazione in Borsa, a beneficio dei suoi azionisti, ma l’arricchimento più esplosivo è quello di Elon Musk, fondatore di Tesla, che ha addirittura quadruplicato il suo patrimonio dai 24,6 miliardi di inizio anno ad oltre 95 miliardi dopo il rally di Ferragosto.
Aspettando Oxfam
L’ultimo rapporto Oxfam, elaborato come di consueto a gennaio, subito prima del World Economic Forum di Davos, evidenziava un aumento delle disuguaglianze a livello globale. Questo rapporto è il più completo e molto accreditato in ambito internazionale. Lo screenshot di inizio 2020 evidenziava che l’1% più ricco deteneva più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone e che alla metà più povera della popolazione, circa 3,8 miliardi di persone, restava meno dell’1%.
Un solco destinato ad acuirsi quest’anno a causa della pandemia, che ha impoverito le famiglie, soprattutto la classe media e chi dipende dal lavoro. E proprio la discriminante lavoro potrebbe essere la variabile che contribuisce ad accentuare queste disparità nel prossimo rapporto, dal momento che la schiera dei disoccupati è cresciuta a dismisura durante e dopo la pandemia.