25 marzo 2020
di Federica di Martino
Lo sappiamo, sono giorni complessi per tutte e tutti, le informazioni si rincorrono e si sovrappongono in una marasma tale da non riuscire a capire a che punto siamo, ma soprattutto quando finirà tutto questo.Nel frattempo, però, la vita accade, per cui mangiamo, dormiamo, facciamo l’amore se abbiamo qualcun@ con cui passare il tempo in queste giornate infinite, leggiamo, abortiamo, guardiamo serie tv, insomma continuiamo ad esserci.
Il problema, e lo stiamo verificando quotidianamente, è che a non esserci sembrano essere proprio i servizi che dovrebbero garantire l’aborto. Ricordiamo che le interruzioni volontarie di gravidanza rientrano nei LEA (i servizi essenziali di assistenza), ovvero nei servizi e nelle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto ad offrire ai propri cittadini, sempre. Ecco, questo dovrebbe lasciare poco spazio alle interpretazioni: l’aborto non è una pratica accessoria, ma un diritto fondamentale che non dovrebbe essere sottratto o limitato.
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