La frenesia globale della caccia al vaccino anti-Covid, ha fornito al governo di Jair Bolsonaro il pretesto ideale per distrarre l’opinione pubblica interna e internazionale dalla pessima gestione della pandemia in corso, culminata con il siluramento e le dimissioni di ben due ministri della Salute nel giro di un mese, Luiz Henrique Mandetta e Nelson Teich – rispettivamente ortopedico e oncologo affermati – i quali si erano battuti, il primo soprattutto, per rafforzare la prevenzione attraverso lo screening di massa e la chiusura delle attività commerciali. Le uniche armi su cui la più grande nazione sudamericana poteva puntare per evitare lo sterminio attuale, data la precarietà della sua sanità pubblica, e lo stato di promiscuità domestica di oltre metà della popolazione – 110 milioni di individui – ammassata in favelas e “bairros” popolari senza fognature e acqua potabile, sovente costretta in baracche di 40-50 mq. dove vivono stipate una media di 7-8 persone per unità abitativa.