7 settembre 2020
Per uno scherzo della storia, o della questura, i no mask che si battono contro la “dittatura sanitaria” e i complotti globali hanno manifestato a Roma in piazza Bocca della Verità. Si è vista un’accozzaglia multiforme, tenuta insieme da convinzioni paranoidi in cui la realtà diventa materia indistinguibile
In mille, forse millecinquecento, hanno manifestato a Roma contro la «dittatura sanitaria» che si starebbe imponendo attraverso le misure anti-covid. L’appuntamento è andato in scena sabato scorso. Prima Berlino e Londra, poi Melbourne e infine, dunque, la capitale italiana: quella tra il 19 agosto e il 6 settembre è stata una settimana impegnativa per i cosiddetti no-mask, i negazionisti del nuovo coronavirus.
A Londra e Berlino esponenti dichiaratamente fascisti (a Londra sventolava persino una bandiera dell’Unione Britannica dei Fascisti di Oswald Mosley) marciavano a braccetto con animalisti, vegani e ovviamente complottisti di ogni risma. L’evento romano risulta invece organizzato dal Popolo delle Mamme. Un movimento nato a giugno su Facebook e preoccupato per un eventuale ritorno a scuola con distanziamento e obbligo d’indossare i dispositivi di protezione individuale.
Nei piani originari la manifestazione avrebbe dovuto tenersi in Piazza del Popolo, ma gli organizzatori hanno poi optato per la più ridotta Piazza Bocca della Verità, anche in evenienza di un’affluenza non troppo massiccia. La questura parla di 1500 presenti, ma sin dal primo pomeriggio circolava voce di pullman fermati ai caselli autostradali fuori Roma. Realtà o propaganda? Difficile saperlo: la mistificazione, un inestricabile nodo tra realtà e convinzioni paranoidi è il vero cardine ideologico della variegata accozzaglia.
Mamme preoccupate ed estrema destra, studiosi anti-vaccinisti (presente tra i relatori anche la ricercatrice indipendente Antonietta Gatti) e amministratori malati di protagonismo (Raffaele Cavaliere, consigliere comunale di Ladispoli in quota FdI, con addirittura fascia da sindaco), economisti anti-UE e fuoriusciti del Movimento 5 Stelle come Davide Barillari e Sara Cunial.
Una galassia multiforme e indistinta, che però si abbevera sempre dalle stesse, discutibili fonti: il video-blog ByoBlu, le testate online RadioRadio e Imola Oggi. Il direttore di quest’ultima, Armando Mannocchia, è salito infatti sul palco romano per ricordare che «Trump ha voce in capitolo in Italia: gli USA hanno settanta testate nucleari in Italia e i nostri governanti fanno installare il 5G». Insieme a Putin, il presidente americano uscente è il nume tutelare dell’intera manifestazione: sventolano striscioni con il suo nome, bandiere della sua campagna elettorale.
Alicia Erazo, rappresentante per Europa, Asia e Oceania di un altisonante “Comitato internazionale del commissario per i diritti umani” (Cidhu), conferma che «il presidente Donald Trump è molto vicino alla popolazione italiana. Tutti i giorni, continuamente, è preoccupato per l’Italia». Erazo era salita alle cronache nazionali a maggio scorso quando dal suo profilo Twitter aveva invocato l’intervento del presidente statunitense per le «gravi violazioni dei diritti umani commesse dal governo italiano» durante il lockdown. Alcuni siti internet avevano trasformato questo tweet personale firmato con il nome di un’associazione praticamente sconosciuta in un una posizione ufficiale dell’Onu.
A giugno poi ha postato sul suo profilo un “modello di denuncia” diretto alle Nazioni Unite del presidente della Repubblica Italiana, dei componenti del governo attuale e di quello precedente per violazione dei diritti umani. Dalla piazza romana però ha preso le distanze dall’Onu: «Io non rappresento l’Onu perché non mi riconosco in un organismo che non fa rispettare i diritti dell’uomo, della donna e dei bambini».
Il breve corteo muove dunque dal prato del Circo Massimo fino a Piazza Bocca della Verità, dove è allestito il palco. Sopra vi troneggia uno striscione dall’inequivocabile Ultras Liberi. Recita: «Noi siamo il popolo». I richiami alla sovranità popolare, con citazioni di un Pertini immaginario e polemiche dichiarazioni ai limiti del vilipendio sono tra i cavalli di forza di questa piazza. Numerosissimi i tricolori sventolati, continue le accuse al governo, inevitabilmente «illegittimo», e a Mattarella di aver instaurato una dittatura sanitaria. I mandanti? Soros e Bill Gates, nemici dell’uomo, Obama e Clinton, il Nuovo Ordine Mondiale, il famigerato deep state contro cui si batte Donald Trump, persino il Papa. Una foto del pontefice viene incendiata, come accade anche per una di Beppe Grillo e, con grande difficoltà, per una mascherina.
Tra i relatori si susseguono anche gli economisti Lino Galloni e Cosimo Massaro, ma di economia non parlano. Il primo spiega che l’ambientalismo è un piano per ridurre un’umanità troppo numerosa; il secondo prevede invece un imminente «scontro tra i figli della luce e i figli delle tenebre». L’avvocato Polacco rispolvera i bambini di Bibbiano e il suo collega Secco ci ricorda di quando ha emesso lo stato d’arresto per la Lorenzin, Boldrini e Mattarella. Mentre sul palco la nota attivista no-vax Stefania Marchesini si definisce «allieva di Giordano Bruno» e individua nello spostamento dell’asse terrestre la causa del virus, uno degli organizzatori, Max Massimi, la interrompe perché qualcuno ha avuto un malore e serve un medico, «forse anche più di uno».
Nella piazza, sebbene sia in parte dissimulata, c’è anche una presenza neofascista. Non ci sono simboli espliciti e nessuno di loro parla ai microfoni (neanche a quelli della stampa), fatta eccezione per Giuliano Castellino, che però si limita a presentarsi come «padre di tre figli». Ma per riciclarsi come buon padre di famiglia non basta così poco. La giornata si chiude con la notizia che Nonna Maura, un’attivista genovese, si è incatenata davanti al Quirinale. Qualcuno pensa di andare a darle supporto, ma il magistrato Angelo Giorgianni consiglia prudenza per evitare troppe denunce. Per chi professa di voler fare la rivoluzione non è una grande dimostrazione di coraggio.
FONTE: https://www.dinamopress.it/news/non-ce-ne-coviddi-negazionisti-piazza-anche-roma/