“Covid-19” in Poste Italiane spa: Gli oltre 100mila lavoratori di Poste Italiane continuano a lavorare senza le protezioni necessarie.

10 marzo 2020

Le scriventi, con nota del 23/02/2020, hanno richiesto a Poste Italiane la fornitura di “mascherine, guanti e disinfettanti per le mani”, su tutto il territorio nazionale e per tutti i lavoratori di Poste Italiane.


La richiesta è coerente alla inderogabile necessità cautelativa, proclamata e confermata dalle autorità sanitarie e istituzionali, di impedire, alla radice, la diffusione del coronavirus.
Infatti, portalettere e sportellisti sono obbligati a rapportarsi, giornalmente, continuamente e direttamente, con l’intera cittadinanza, nell’ovvio espletamento delle proprie attività e funzioni, mentre in ogni centro di smistamento, operano, al chiuso e in contesti ravvicinati, anche centinaia di lavoratori, per unità produttiva.
Tuttavia, Poste Italiane non ha risposto positivamente a tale logica richiesta, mentre, con nota del 24/02/20, ha stabilito l’inaccessibilità «alle sedi direzionali di Poste Italiane al personale terzo e ai visitatori», preoccupandosi, così, di tutelare i dirigenti, e le loro sedi, da eventuali contagi portati dall’esterno.
Perciò, gli oltre 100mila lavoratori di Poste Italiane continuano a lavorare senza le protezioni richieste, esponendosi, tutti i giorni, a poter ricevere il virus, anche dagli utenti nonché a ritrasmetterlo, in cascata, ai propri stessi colleghi, ai propri familiari, ai propri conoscenti e anche ad altri utenti.
Anche le recenti “linee guida aziendali”, sulla consegna della posta a firma, rappresentano solo espedienti che non agiscono in chiave realmente cautelativa ma aumentano solo le responsabilità dei portalettere.
Inoltre, manca una valutazione del rischio in merito, come se il fatto fosse astratto e non riguardante l’Italia. Dunque, davanti all’attuale emergenza nazionale “coronavirus” e alle carenze o alle mancanze aziendali, scriventi OO.SS. di Base chiedono, dato che la prima cosa da salvaguardare è la salute, dei lavoratori come dei cittadini-utenti e, quindi, dell’intera collettività, che si attuino e/o si potenzino le attività di pulizia giornaliera, in tutti gli ambienti lavorativi, sia aperti al pubblico che non aperti a pubblico, con efficaci interventi di sanificazione e sanitizzazione su tutte le superfici e tutti gli strumenti di lavoro, nonché degli impianti e dei filtri di climatizzazione dell’aria, con particolare attenzione ai grandi centri (CMP) sanificazione con strumenti adeguati (modello Cina) in aggiunta a quanto già richiesto con la nota del 23/02/2020.
Inoltre debbono essere sospesi, in questo periodo, le prestazioni straordinarie, forme di lavoro supplementare e distacchi per non esporre ulteriormente, con il prolungare delle ore lavorative e della fatica fisica, i lavoratori al possibile contagio, vanno semmai ridotte le presenze e le attività al minimo indispensabile senza che questo ricada sui lavoratori in termini economici.
In alternativa a quanto qui richiesto, e restando senza tutele, il personale va posto in congedo retribuito.
Per quanto sopra, vista la gravità crescente della situazione sanitaria nazionale, rispetto alle conseguenze da infezione da coronavirus, e constatata la nullità sostanziale delle contromisure adottate dall’azienda, limitate, di fatto, alla semplice circolazione di locandine, le scriventi diffidano Poste Italiane dal continuare ad esporre i lavoratori e, di conseguenza, l’intera cittadinanza, a un contesto ambientale e lavorativo che non tutela la salute collettiva, nonché ad attuare immediatamente le misure di protezione e gli interventi qui richiesti, senza escludere la riduzione delle attività o la sospensione totale con la chiusura di tutte le attività di Poste su tutto il territorio nazionale.
Per tutto ciò, si chiede anche alle istituzioni in indirizzo di intervenire su Poste Italiane.
Qualora continui l’inaccettabile disimpegno aziendale, che, se da un lato sta realizzando un risparmio economico,
dall’altro, sta scaricando i rischi potenziali su lavoratori e cittadinanza, le scriventi si riservano l’adozione di iniziative di denuncia sindacale e alle autorità, nonché di sciopero, e, nel caso di contagi e/o danni alla salute, derivanti dall’inadempienza a quanto qui richiesto, sosterranno ogni ulteriore azione, a favore dei lavoratori e delle lavoratrici, anche per l’accertamento delle eventuali responsabilità individuali.

LA SALUTE PRIMA DI OGNI PROFITTO

Milano, 09/03/2020

COBAS-poste
CUB-poste
SI COBAS-poste
SLG CUB-poste

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FONTE: https://www.cub.it/index.php/210-organizzazioni-cub/cub-poste/13563-covid-19-in-poste-italiane-spa-gli-oltre-100mila-lavoratori-di-poste-italiane-continuano-a-lavorare-senza-le-protezioni-necessarie


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