Da giorni basta aprire un giornale, scorrere le notizie sul telefono, guardare un notiziario in tv per sentirci dire che siamo in guerra. L’emergenza Covid-19 è quasi ovunque trattata con un linguaggio bellico: si parla di trincea negli ospedali, di fronte del virus, di economia di guerra; ogni sera la Protezione civile dirama un bollettino con il numero dei morti e dei contagiati che aspettiamo col fiato sospeso. Continue reading
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Partita per il Medio Oriente. Zar, raìs e regimi autocratici giocano duro con il virus. Dalla Siria alla Libia, dall’Iraq allo Yemen. Per Putin e i suoi alleati è arrivata la tempesta perfetta: pandemia, guerre vere, battaglia sul petrolio e mercati occidentali in malora.Continue reading
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In tempo di coronavirus, nelle fabbriche varesine che producono elicotteri e aviogetti impiegati nelle guerre che sfregiano tante regioni del mondo, è avvenuto un fatto imprevisto. I lavoratori dell’Alenia Aermacchi (oltre 1.500 dipendenti) di Venegono hanno scioperato lo scorso giovedì e non si sono presentati in fabbrica, giudicando non affatto indispensabile la produzione loro affidata, nonostante le pressioni del Prefetto di Varese e le arroganti affermazioni dell’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Non è cosa da poco visto che non era mai successo un evento simile nel settore aeronautico varesino, nemmeno con i movimenti degli anni ’60 e ’70.Continue reading
Ieri 17 marzo il Ministro degli Interni Lamorgese ha comunicato al Prefetto di Trieste Valerio Valenti che verranno inviati in zona ulteriori 100 militari per controllare il confine con la Slovenia dall’arrivo di immigrati irregolari. Continue reading
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Tra la lunga lista delle attività essenziali rimaste aperte, nel pieno della crisi sanitaria, c’è lo stabilimento di Leonardo a Cameri, l’azienda del novarese che ha in incarico la progettazione e costruzione degli F35, i cacciabombardieri della Lockheed Martin (USA) ed è l’unico stabilimento in grado di eseguire anche l’assemblaggio della variante F-35B al di fuori degli Usa. Continue reading
Commenti disabilitati su F35 Beni essenziali: lo stabilimento di Cameri rimane aperto | posted in Questa non è una guerra!
La Lombardia è la regione più colpita da coronavirus. Mancano molti beni sanitari, soprattutto i ventilatori polmonari. Non è un caso, ma il frutto di decisioni che vengono da lontano . In Italia vi sono 231 aziende produttrici di armi e munizioni e una sola azienda che produce ventilatori artificiali.Continue reading
Governo e virus. È evidente a tutti (tranne che a certi manager e a certi politici): abbiamo bisogno di caschi per la respirazione ventilata, non di caschi per i piloti degli F-35. Abbiamo bisogno di posti letto di terapia intensiva, non di posti di comando nelle caserme.Continue reading
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Mentre il numero di posti letto è crollato a 3,2 ogni mille abitanti e sono stati tagliati 43mila operatori sanitari, la spesa militare cresce anno dopo anno.
Barattereste 32mila posti di terapia intensiva per fare in modo che l’aviazione militare italiana possa mettere nei propri hangar 16 aerei F35? Oppure rinuncereste a comprare più di 5 miliardi di mascherine per avere una nuova portaerei e una manciata di elicotteri e mezzi blindati? Continue reading
Commenti disabilitati su Meno missili, più tamponi. La scelta miope di tagliare la sanità e aumentare le spese militari | posted in Questa non è una guerra!
La pandemia da Covid-19 non ferma i giochi di guerra aeronavali della Nato nel Mediterraneo orientale. L’1 aprile ha preso il via un’esercitazione a cui partecipano unità di superficie, sottomarini, elicotteri, aerei da pattugliamento e velivoli senza pilota di Italia, Grecia e Turchia nell’ambito dell’operazione Sea Guardian 2020 dell’Alleanza atlantica. Continue reading
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Il Movimento NO MUOS è costretto a rimandare la manifestazione nazionale dell’11 aprile a Niscemi a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19.
La situazione che tutti stiamo vivendo ci offre l’occasione per ribadire ancora una volta le nostre posizioni in materia di relazioni tra spese militari e servizi sociali. Continue reading
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Non c’è nessuna necessità di avere militari per le strade così come è inspiegabile che sia il ministero della Difesa ad assumere medici. È il momento di immaginare come utilizzare i 20 miliardi annui destinati al riarmo per salute e ambiente
Un contagio altrettanto pericoloso del COVID 19 si sta diffondendo tra i lavoratori italiani: è il contagio culturale della retorica della guerra.
Quando scoppia una guerra i soldati devono essere sacrificati e partire per la guerra. C’è il caso che vengano feriti, si ammalino o muoiano: i soldati che sono stati mandati in guerra sono degli eroi. Continue reading
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Riflessioni di Benigno Moi su balconi, canzoni e nemici.
Niente paura, non mi sto aggiungendo ai troppi esperti improvvisati che si sentono di dover dire la loro sul corona virus: su quale profilassi e attenzioni avere per limitare il diffondersi dell’epidemia ma addirittura sulle origini dello stesso, o dei virus in generale… se vengano dalla stratosfera (e siano quindi loro i veri extraterrestri) o se si stiano liberando da un’ibernazione ultramillenaria a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Continue reading
Che bello! Canterete tutti insieme «Fratelli d’Italia» (se c’è anche una versione «sorelle» non la conosco).
Da grandi terrazze e minuscoli balconi, da finestre invisibili e gigantesche vetrate si leverà un solo coro. Il padrone che sfrutta gli operai (italiani ma anche stranieri) intonerà «s’è desta». Subito dopo «dell’elmo di Scipio» si “cingeranno” la testa i senza casa e quelli che vivono in baracche umide (o peggio): tutti felici perchè il costruttore Caltagirone ha appena annunciato “donazioni”. Continue reading
A Napoli, i militanti che nell’ultimo mese hanno costruito reti di solidarietà attiva, sostenendo le famiglie in difficoltà in tanti quartieri, hanno affisso in strada una serie di striscioni per il settantacinquesimo anniversario della Liberazione. Da Montesanto a Scampia i messaggi chiedevano l’allargamento del reddito ai non garantiti, un provvedimento per il blocco degli affitti, lo screening di massa per il Covid-19. La risposta della questura di Napoli è stata particolarmente solerte: decine di agenti hanno fermato, multato, denunciato gli attivisti perché in strada “senza giustificato motivo”. In molti casi, tuttavia, a non rispettare i dispositivi di sicurezza erano proprio i poliziotti, e in particolare gli agenti della Digos.