19 aprile 2020.
Il diritto all’interruzione di gravidanza messo in discussione dal coronavirus
«Ho passato l’ultimo giorno utile prima del decreto che ci ha bloccati a casa, a tentare di contattare telefonicamente, invano, consultori e ospedali. Il giorno dopo sarei dovuta andare di persona, ma non è più stato possibile. Gli unici che mi hanno risposto non hanno più il reparto di ginecologia».
«Il mio medico di base non vuole farmi il certificato necessario per l’aborto, il mio ginecologo privato è obiettore, il consultorio del mio paese è chiuso, a quello della città vicina che dovrebbe essere aperto per emergenze non risponde mai nessuno».