Pubblichiamo la lettera del Comitato Internazionale della Coordinadora Feminista 8 de marzo cilena, che denuncia l’aggravarsi della repressione del presidente Piñera di fronte alla nuova esplosione di manifestazioni e proteste sociali. Nel mezzo della pandemia, il 18 maggio a Santiago e in tutto il paese in migliaia sono scesi in piazza contro l’uso dei fondi pubblici per salvare i profitti e non le persone, ridotte alla fame. Si è riaccesa così la contestazione delle politiche del governo che dallo scorso autunno sta mettendo in crisi il neoliberalismo cileno.