“Troppi ritardi e indecisioni sulla scuola: il 14 settembre si riapriranno le aule in deroga: a pochi giorni dal 14 settembre è incredibile che si parli defgli stesse problematiche che noi segnalavamo mesi fa”. E’ durissimo il giudizio del Comitato “priorità alla scuole” nato a Firenze ma poi divenuto una realtà ramificata in mezza Italia, sull’esito del tavolo di confronto tra governo e Regioni in corso in questi giorni, e che sta mettendo in luce le distanze tra istituzioni statali e regionali. Il Comitato ha indetto per il 26 settembre una manifestazione nazionale, che conferma.
“Sui trasporti scolastici ancora a non c’è nessun accorso: perché non si è pensato in questi mesi di predisporre fondi per corse speciali per gli alunni, il rafforzamento del parco mezzi degli scuolabus per i più piccoli?” dice a Novaradio Filippo Benfante del comitato.
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Anche sulle questioni che hanno visto l’accordo tra governo e Regioni – ad esempio l’uso della mascherina in classe (obbligatorio solo dai 10 anni in su) e nei spazi scolastici comuni (dai 6 anni in poi) e sul protocollo individuato dal’ISS in caso di contagio – è critico. “Il problema in caso di contagi non è sciolto: se uno studente risulta positivo tutta la classe andrà in quarantena. Si preveda invece che vengano fatti tamponi per verificare effettivamente chi è malato, e applicare la regola del doppio tampone negativo in 48 ore per riammettere ragazzi in classe.