Apprendiamo dai media mainstream
25 ottobre 2020 – Milano
Galipettes, in francese “capriole”. Si chiama così il centro sociale degli anarchici, occupato venerdì in una palazzina di via dei Mille 40 a Milano. E nella notte di ieri, proprio in quella zona (tra via dei Mille, piazzale Dateo e viale Piceno) sono comparse decine e decine di scritte sui muri. Da quella contro il presidente della regione, “Fontana Assassino”, a quelle che incitano alla rivolta “facciamo come a Napoli”.
Si vedono scritte per quasi un chilometro, fatte con spray rosso, nero e verde. Se ne leggono su entrambi i lati e di tutti i tipi: non mancano quelle contro la polizia come “1312” (i numeri che corrispondono alle posizioni delle lettere dell’alfabeto “ACAB”), “lavati le mani e odia la polizia”, “brucia la questura”. Riferimenti anche alle nuove misure del governo: “viola il coprifuoco”; “no a un altro lockdown”, “no alla dad”, “Conte servo di Confindustria”.
Non è la prima volta che compaiono scritte di minacce contro il presidente della Regione Fontana. In zona Chiesa Rossa era già apparsa la scritta “Fontana Assassino”, rivendicata dagli antagonisti del gruppo Carc. Quelle scritte avevano portato la procura ad aprire un fascicolo, a iscrivere sei persone nel registro degli indagati per diffamazione e minacce aggravate. E il presidente della Regione Fontana era stato messo sotto scorta.
Gli occupanti della palazzia di via dei Mille erano stati sgomberati a metà settembre dall’ex asilo di via Verro 39 (che si chiamava appunto “Les Galipettes”). Lo spazio che hanno occupato adesso era privato e sfitto: la proprietà ha già sporto denuncia contro l’occupazione.