21 maggio 2020
La casa è diventata uno dei simboli di questa pandemia. Per tutta la durata del confinamento, l’abitazione si è rivelata il cuore pulsante di una comunità che ha cercato di salvaguardare il proprio quotidiano nonostante lo stato di emergenza. La casa si è fatta ufficio, scuola e piazza. Ma è bastato poco tempo perché ci si rendesse conto della ferocia di classe, razza e genere dell’oggetto-casa in uno stato di confinamento da emergenza sanitaria. Da oggi faremo i conti con una realtà di crisi ordinaria che ci ricorderà che non eravamo mai usciti da una situazione di emergenza abitativa e che questa ritornerà con ancora più forza.