11 maggio 2020. Gli allevamenti intensivi, negli ultimi dieci anni, sono stati il terreno fertile per lo sviluppo di nuove malattie infettive che dagli animali, segregati in minuscole gabbie e costretti a vivere tra escrementi e topi, sono poi arrivate all’uomo. Continuando così, c’è il rischio di nuovi e diversi focolai.
[Pubblichiamo questo articolo, aldilà del fatto che contenga analisi di “esperti” che sono parte attiva del problema, perché contenente indicazioni e dati interessanti].
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