Tra i modi di dire felsinei, il nostro preferito era sempre stato: «As vadd di can caghèr di viulén».
Nel loro Dizionario bolognese, Gigi Lepri e Daniele Vitali lo rendevano con: «Succedono cose inaudite». Letteralmente, però, si vedevano «cani cagare violini». E in quei giorni di virus cagavano liuti, violoncelli, contrabbassi, pronti a suonare melodie stridule.
Dopo la prima puntata del nostro Diario virale, avevamo ricevuto decine di racconti, testimonianze, aneddoti sullo sfascio che l’ordinanza di Bunazén stava causando nel mondo del lavoro. Continue reading