31 agosto 2020
Un’ondata di proteste di massa scuote la Bielorussia. Lo scorso 9 Agosto le elezioni presidenziali hanno, come era prevedibile, riconfermato nel suo sesto mandato Aleksandr Lukašenko, in carica da ormai 26 anni. Da tre settimane ogni giorno scioperi e manifestazioni in tutto il paese contestano la regolarità delle elezioni e chiedono le dimissioni di Lukašenko. Ma le proteste hanno radici profonde, la crisi economica che il paese sta attraversando negli ultimi anni ha prodotto delle crepe nel sistema di governo che, con l’emergenza coronavirus e il collasso idrico della capitale, sono diventate vere e proprie fratture tra la società e il potere politico, portando allo scoperto l’insofferenza di gran parte della popolazione verso un potere personale che dura ormai da più di un quarto di secolo.