Category Archives: Lavoro e capitalismovirus

I PADRONI AFFILANO LE ARMI

I PADRONI AFFILANO LE ARMI: ECONOMIA DI GUERRA PER NOI, ANCORA MAGGIORI PROFITTI PER LORO

Mentre diventano sempre più evidenti le conseguenze criminali di non aver fermato le produzioni non necessarie a causa delle pressioni di confindustria, disposta a continuare ad accumulare guadagni sui cadaveri delle vittime dell’epidemia, ecco che già il padronato si sfrega le mani pensando a quello che verrà “dopo”. Continue reading


L’economia politica del Coronavirus

Il mondo, e l’Italia in particolare, è ormai stravolto dall’emergenza Coronavirus (Covid-19). Non è certo questa la sede per discutere degli aspetti medici dell’epidemia, con quasi 100.000 contagiati dalla Cina (80.000) alla Germania (400), dall’Iran (3.500) agli Stati Uniti (150). Ma non tutto è appannaggio dei tecnici della medicina, e la gestione dell’epidemia da parte del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) ha una dimensione economica, dunque politica, profonda. Continue reading


La repressione del conflitto dentro l’emergenza coronavirus

All’indomani dello sciopero generale proclamato da USB per il 25 Marzo scorso la Commissione di Garanzia – anche detta Autorità di garanzia sugli scioperi – ha aperto un procedimento d’infrazione nei confronti del sindacato. Per capire come si è arrivati a questo punto in prima battuta è necessario focalizzare l’attenzione sulla funzione di questa Autorità. È nata nel 1990 e deve preoccuparsi di contemperare[1] il diritto di sciopero ai servizi essenziali, di fatto vigila sull’attività dei sindacati per fare in modo che questi non minaccino “il godimento dei diritti della persona”. Continue reading


Bergamo, gli operatori sfiniti: «Qui si muore come mosche»

Nella chiesa del cimitero la fila delle bare non si riesce a smaltire. Al Soreu la metà del personale tecnico è ormai in isolamento. Tra loro c’era Diego Bianco, 47 anni.

C’è un’immagine che più di ogni altra racconta cosa sta succedendo in un pezzo della Lombardia, la provincia di Bergamo, la più colpita dal Covid. È l’immagine della fila di oltre quaranta bare nella chiesa del cimitero di Bergamo in attesa dell’estrema unzione e della cremazione. Di spazio, anche nella grande navata della chiesa, ormai non ce n’è più. I corpi vanno cremati in fretta per fare spazio alle prossime bare. Il Comune di Bergamo ha chiesto all’impresa che gestisce il forno crematorio di lavorare 24 ore al giorno. Continue reading


Smettiamola di attaccare chi va a correre: il problema sono le fabbriche aperte

L’accanimento contro chi fa sport all’aperto durante la quarantena colpevolizza i singoli e distrae dalle responsabilità politiche di un’emergenza gestita disastrosamente, specialmente nelle province di Bergamo e Brescia.

Da qualche giorno, l’invito a “stare a casa” per limitare la diffusione della pandemia di Covid-19 si è trasformato in una sorta di caccia alle streghe ai danni di chiunque venga avvistato fuori dalle mura di casa propria, specialmente se intento nell’imperdonabile attività di fare sport all’aperto. Nonostante la possibilità di uscire di casa per svolgere attività motoria sia espressamente consentita dalle F.A.Q. pubblicate sul sito del governo, all’improvviso chi va a correre, porta fuori il cane o semplicemente esce per fare una passeggiata sembra diventato il principale ostacolo alla soluzione della crisi sanitaria. Continue reading


Segnali

Se nessuno, goveno in primis, sembra sapere quando arriverà il tanto atteso picco dei contagi, sembra stia invece avvicinandosi quello dell’insofferenza verso una situazione che giorno dopo giorno diventa per tanti, sempre più invivibile. All’impossibilità di uscire di casa senza sentire il fiato sul collo di polizia, carabinieri e militari, alla sensazione di essere diventati tutti dei comodi capri espiatori utili da additare come untori per coprire le incapacità mostrate dalla macchina statale, inizia ad aggiungersi, pressante, il problema di come mangiare. Continue reading


NELL’EMERGENZA PERENNE, A PASSO DI GAMBERO: LA SITUAZIONE NEI GHETTI DEL MADE IN ITALY AI TEMPI DEL COVID-19

Nei distretti agroindustriali del Made in Italy poco o nulla sembra essere cambiato da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza. I lavoratori stranieri di queste enclavi, di fatto, nell’emergenza sono costretti da sempre. In Capitanata si aspetta l’inizio della raccolta degli asparagi, stipati in ghetti e campi di lavoro. Chi come l’USB lo scorso 25 marzo ha proclamato lo sciopero per questi lavoratori evidentemente non ha il polso del calendario agricolo. La Prefettura di Foggia sembra avere finalmente desistito dai suoi folli e criminali intenti di sgombero degli ‘abusivi’ nel CARA di Borgo Mezzanone, che avevano dato luogo ad una grande protesta spontanea. Continue reading


Pensieri dalla quarantena: Fermare le “corsette” o la corsa al profitto?

La produzione non necessaria non esiste, perché la produzione è necessaria al Capitale. Per Confidustria e a ruota il governo Conte, come lo sarebbe per qualunque altro governo al suo posto (scusa Salvini, ma non ti crediamo neanche stavolta) il profitto è più importante della salute. Continue reading


INFERMIERI MINACCIATI DI LICENZIAMENTO SE INFORMANO I GIORNALISTI DELLA REALE SITUAZIONE NEI REPARTI

L’Associazione Avvocatura Degli Infermieri non ha paura e lo fa al posto loro in una lettera inviata ai maggiori quotidiani

Spett. quotidiani, 

l’associazione avvocatura degli infermieri ha ricevuto migliaia di segnalazioni scritte e firmate da infermieri che lavorano in strutture pubbliche diffuse in tutto il territorio anche se, perlopiù, dalla Lombardia, Lazio, Basilicata, Campania e Sicilia, lamentando uno stato di abbandono e di emarginazione, prevalentemente per l’assenza totale di mascherine e minacce di licenziamento se gli infermieri dovessero informare i giornalisti d quello che accade in questi servizi. Continue reading


Scioperano 15 minuti per le protezioni individuali: scatta la trattenuta

E’ successo ai dipendenti di un Poli di Rovereto. Cgil, Cisl e Uil protestano: “Chiesto il rispetto delle norme. Questa è una ritorsione”.

trattenuta pari a 15 minuti di stipendio. Meno soldi in busta paga per aver chiesto – con una mini protesta – il rispetto delle norme previste per affrontare il virus sul posto di lavoro, cioè nel supermercato. Continue reading


Scioperi spontanei degli operai in fabbrica

Reazioni a catena. La protesta dei lavoratori costretti al turno senza precauzioni nelle aziende rimaste aperte nel nord Italia. Conte convoca i sindacati.

Quanto si è visto ieri è il mondo operaio che è tornato a parlare con una sola voce. L’incredulità e la rabbia di chi chiede di essere considerato come tutti gli altri lavoratori. Una rabbia, operaia, per la decisione del Governo di non interrompere la produzione nelle fabbriche che era montata già mercoledì sera subito dopo il discorso di Conte nei commenti social, compreso il profilo Facebook del presidente dalla giunta lombarda Attilio Fontana sommerso da critiche di operai e impiegati, e che si è materializzata giovedì all’apertura dei cancelli: scioperi spontanei, assemblee, fermi temporanei della produzione. Continue reading


“Non siamo carne da macello”, gli scioperi spontanei nelle fabbriche dopo l’ultimo Dpcm

Com’era prevedibile l’uscita di Conte di ieri sera con il nuovo Dpcm dell’11 marzo ha già scatenato le prime reazioni. In moltissime parti d’Italia gli operai delle fabbriche sono in rivolta con più di uno sciopero coronavirus nato spontaneamente. «Non siamo carne da macello», sottolineano con i giornalisti, specificando come da parte del governo non ci siano direttive sufficientemente chiare per regolamentare il loro lavoro. C’è anche tanta paura per la propria salute, soprattutto nei luoghi dove i datori di lavoro non garantiscono il rispetto delle basilari norme per evitare il contagio, a partire dal metro di distanza minimo. Intanto i maggiori sindacati hanno annunciato in un comunicato congiunto che le fabbriche si fermeranno fino a domenica 22 marzo per applicare le misure sanitarie. Continue reading


Coronavirus, tensione alle stelle in fabbrica: sciopero spontaneo alla Fca di Pomigliano

L’azienda aveva proprio di recente annunciato una serie di dispozioni urgenti per fronteggiare il contagio da Coronavirus in fabbrica. Ma i lavoratori della Fiat di Pomigliano evidententemente non si sono sentiti soddisfatti da queste precauzioni organizzative. Stanno scioperando spontaneamente. Continue reading


È SCONTRO APERTO TRA «COSCIENZA DI SPECIE» E INTERESSI NAZIONALI

I falchi tacciono. Dopo il riflesso pavloviano della presidente della Bce Christine Lagarde, che ha messo in agitazione anche i loro nidi finanziari. Ora è tutta una promessa di flessibilità, di nuova liquidità da immettere sui mercati.

I signori dello «zero nero», die schwarze Null, di spesa in deficit, fanno finta di niente mentre il governo di Berlino si appresta a sostenere con 550 miliardi l’economia tedesca e il suo export. «Una misura senza precedenti nella storia della Germania del dopoguerra» dichiara il ministro dell’economia Peter Altmeier. Continue reading


Non sta andando tutto bene: contagio, economia e lavoro

Siamo entrati nella Fase 2, ma certezze su come si evolverà la pandemia non se ne hanno. Vi sono però degli elementi certi da cui muovere per provare a immaginare gli sviluppi e gli scenari possibili nella società e nell’economia: gli errori nella gestione della Fase 0 e 1

Continue reading