Italia – La lotta non si ferma

Dopo le rivolte che il mese scorso hanno infuocato le carceri di tutto il paese al grido di libertà amnistia indulto, e la repressione che ne è seguita, ecco che arrivano notizie dei primi casi di contagio da Coronavirus nelle prigioni.
Dentro le carceri continua la protesta con battiture costanti e rivolte. A Santa Maria Capua Vetere il 6 Aprile dopo che tre detenuti sono stati trovati positivi al coronavirus i prigionieri hanno iniziato una rivolta durata dalla mattina fino a tarda notte, come anche a Secondigliano dove ci sono state battiture e presidi di parenti e solidali fuori dalle mura. Così anche a Poggioreale dove stamattina un gruppo di parenti e solidali si sono assembrate nonostante decreti e divieti, per protestare contro le condizioni all’interno e reclamare ancora una volta libertà e salute per tutti e tutte, bloccando la strada di fronte al carcere.
Dopo che una delegazione è riuscita ad ottenere un incontro con la direzione carceraria conclusasi in un ennesimo nulla di fatto, si è deciso di continuare la protesta nella sede del tribunale.
Varcata la soglia del palazzo di giustizia un ingente schieramento di forze dell’ordine ha rincorso le manifestanti dentro all’atrio del tribunale per spintonarle fuori mentre dentro al carcere iniziava una potente battitura.
In questo contesto le forze dell’ordine hanno trattenuto e denunciato due solidali nel chiaro tentativo di punire e spezzare i legami di solidarietà e di lotta.
Le forze dell’ordine e i miserabili politici puntano il dito contro le parenti e solidali, accusandole come in una caccia alle streghe di diffondere la malattia, quando i veri responsabili del massacro sono quelli che governano, che tengono aperte le fabbriche e che stipano nelle carceri migliaia di persone private della libertà ed esposte al contagio.

Non spezzeranno la solidarietà! Oggi come domani resteremo le une accanto alle altre.

Tutte e tutti liberi!
Fuoco alle galere!

 

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