Rispondiamo con il mutualismo all’emergenza Covid-19, per resistere insieme a questa crisi e non lasciare nessun* escluso da tutele, diritti e reddito.
30 aprile 2020
L’iniziativa di Cassa Nazionale di Solidarietà per l’emergenza Covid-19, si rivolge a lavoratrici e lavoratori che per diversi mesi non hanno avuto e/o avranno alcuna forma di reddito, salario, sussidio, rendita. Queste persone rischiano di non poter pagare le bollette, l’affitto di casa, sostenere le spese per la sussistenza quotidiana e non stanno ricevendo risposte e sostegni sufficienti dalle politiche di emergenza economica del Governo. Come tutte le iniziative di mutuo soccorso, la Cassa Nazionale di Solidarietà non ha alcuna intenzione di sostituirsi alla rivendicazione di una forma universale e pubblica di tutela e alla rivendicazione di un reddito universale di emergenza, come stiamo facendo insieme a molte altre realtà sociali e sindacali con la campagna per un Reddito di quarantena.
Al contrario la nostra iniziativa si accompagna alla rivendicazione del reddito garantito dal bilancio pubblico e cerca di dare forza a soggetti singoli e collettivi perché possano resistere e partecipare a questi percorsi rivendicativi.
Molti spazi autogestiti, realtà politico-sociali e beni comuni hanno già avviato diverse azioni di solidarietà rivolte alle persone rese particolarmente vulnerabili dalla crisi in corso. A partire da questi sportelli, esperienze di beni comuni, sedi locali sul territorio aperte ai bisogni sociali costituiamo una cassa di mutuo soccorso a livello nazionale per iniziare a garantire un sostegno diretto a chi ne ha più bisogno.
La costruzione di questa Cassa Nazionale di Solidarietà si fonda sul contributo volontario di lavoratrici e lavoratori che ancora mantengono un reddito e su donazioni volontarie di chiunque voglia contribuire.
Formeremo un Comitato di Garanti composto dalle diverse realtà aderenti che in seguito alla raccolta fondi definisca i meccanismi di accesso per i/le beneficiari, con l’idea che gli sportelli sindacali e di solidarietà territoriali delle diverse realtà abbiano la funzione di costruire un percorso di supporto e rivendicativo attorno all’accesso alla Cassa di Solidarietà e alla risposte al bisogno concreto.
Per questo invitiamo tutte le realtà solidali, sociali, politiche e sindacali a partecipare a un’assemblea online di presentazione della Cassa Nazionale di Solidarietà e di discussione su questo percorso per giovedì 30 aprile alle ore 18 sulla piattaforma Zoom (a breve i dettagli per partecipare).
Primi promotori:
Fuorimercato rete nazionale
Sial Cobas
LasciateCIEntrare
Cdnl – Camera del Non lavoro (Milano)
Ri-Make (Milano)
Ri-MAFLOW (Trezzano S/N – Milano)
Controtempo (Roma)
l’Asilo Ex-Asilo Filangieri (Napoli)
Terranostra occupata (Casoria)
Bread&Roses spazio di mutuo soccorso (Bari)
Solidaria Bari / SfruttaZero (Bari)
Diritti a Sud / SfruttaZero (Nardò)
Contadinazioni (Campobello – Palermo)
Partinico Solidale (Partinico)
Casa del Mutuo Soccorso Fifiddo Robino (Partinico)
Sportello Contro le Discriminazioni sul Lavoro (Palermo)
booq (Palermo)
Lab.biciclario (Terni)
Centro Studi Autogestito Extera (Latina)
Attac Italia
(Adesioni in aggiornamento)
Qui sotto il testo dell’appello scritto comunemente, alla quale si può aderire scrivendo alla mail:
cassanazionalesolidarieta@gmail.com
*Reddito e mutuo soccorso per tutte e tutti*
Il Coronavirus ha modificato la nostra quotidianità e ci ha portato a convivere con il timore del contagio e con il dispiacere che sentiamo per le persone ammalate, per quelle che non ce l’hanno fatta e per loro famiglie, e con la preoccupazione per la salute di chi instancabilmente lavora nel settore sanitario.
Allo stesso modo però non possiamo e non vogliamo dimenticare che in una società classista, razzista e sessista, il virus non colpisce in maniera indistinta e neutrale, soprattutto sul piano economico e sociale.
La situazione che stiamo vivendo ha portato drammaticamente in evidenza le falle del nostro sistema socio-economico, quelle in cui vivono le precarie e i precari, le partite Iva, le lavoratrici e i lavoratori licenziate/i per “giusta causa”, le lavoratrici di cura, tutti e tutte colori i/le quali hanno un lavoro informale e quasi sempre senza contratto. Parliamo, in breve, di chi per diversi mesi non avrà alcuna forma di reddito col rischio conseguente di non poter pagare le bollette, l’affitto di casa, sostenere le spese per la sussistenza quotidiana.
Non abbiamo alcun dubbio che debba essere la collettività, attraverso il bilancio dello Stato alimentato dalle nostre imposte a creare e garantire forme adeguate di sostegno economico e sociale a queste lavoratrici e a questi lavoratori, di cui anche noi promotori/trici di questo appello facciamo parte.
Pensiamo che gli attuali decreti emergenziali non stiano prendendo questo aspetto in seria considerazione e ci schieriamo a favore di una semplice e radicale rivendicazione: l’attivazione tempestiva da parte delle istituzioni di un REDDITO INCONDIZIONATO DI EMERGENZA per tutte e tutti che garantisca condizioni di vita dignitose a chiunque non abbia accesso ad altre forme di sostegno. In questo spirito, condividiamo e aderiamo all’appello lanciato dalla redazione di Jacobin Italia e alla campagna per il reddito di quarantena e invitiamo tutte le soggettività politiche, sindacali e sociali a fare altrettanto. E non vogliamo fermarci qui perché la nostra pratica politica e sociale è quella dell’autogestione e del mutuo soccorso conflittuale e per questo motivo pensiamo che sia necessario costituire una CASSA DI SOLIDARIETA’ NAZIONALE basata sul principio del mutuo soccorso per iniziare a garantire un sostegno diretto a chi ne ha più bisogno.
Ci rivolgiamo a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che ancora percepiscono un salario, a pensionate/i, a chiunque si senta in grado di contribuire di versare a una cassa nazionale di solidarietà una quota solidale del proprio salario dei mesi di marzo e aprile (o con un contributo volontario anche nei mesi successivi). In questo modo si parteciperà al fnanziamento della cassa. Le reti e le soggettività che promuovono questa iniziativa decideranno insieme le procedure tecniche di funzionamento della cassa di mutuo soccorso, seguendo un criterio di equa ridistribuzione dei fondi raccolti tra soggetti in stato di bisogno che si rivolgono alle sedi delle realtà aderenti.
Verrà costituito un comitato di garanti formato da tutte le realtà partecipanti e contribuenti che verificherà la trasparenza ed efficacia di tutte le procedure e darà conto pubblicamente del bilancio sociale ed economico della stessa.
Questa misura non sarà e non potrebbe essere sufficiente e risolutiva ma può dimostrare come l’unità e la solidarietà siano le risorse che tutte e tutti noi possediamo per sostenerci a vicenda.
Siamo convinti/e che attivare una cassa di mutuo soccorso abbia anche la funzione di rivendicare di fronte alle istituzioni la necessità di un intervento pubblico, di chiedere conto a chi si sta occupando dell’emergenza del perché non ci sia preoccupazione per questi settori sociali invisibili. Un percorso che abbia dunque anche l’obiettivo di ottenere un’estensione delle tutele e degli investimenti economici per la dignità di tutte e tutti e per la salvaguardia dei beni comuni, come la sanità pubblica.
***
FONTE: https://rimake.noblogs.org/