Col pretesto dell’emergenza da Covid-19, i ministeri di Innovazione e Salute, insieme all’Iss e all’Oms, hanno fatto uscire una specie di bando per le imprese (chiamato “Innova Italia”) al fine di sviluppare e fornire allo Stato italiano tecnologie digitali per monitorare di continuo ogni spostamento e interrelazione delle persone sul territorio.
In pratica il governo, con l’appoggio delle istituzioni predette, e prendendo spunto dalle tecnologie già in uso per esempio in Cina, Sud Corea e Israele, vuole sviluppare e poi rendere attive tecnologie e soluzioni per il “tracciamento continuo, l’alerting e il controllo tempestivo del livello di esposizione al rischio delle persone” ovvero l’uso sistemico delle tecnologie emergenti (data analytics, intelligenza artificiale) anche attraverso i big data e lo sviluppo di nuovi hardware e software. Il bando “Innova Italia” è aperto a “tutti i soggetti pubblici e privati”.
L’obiettivo a breve scadenza (le imprese hanno tempo fino al 26 marzo per presentare i progetti) è dunque quello di selezionare, si dice con il supporto di un comitato scientifico multidisciplinare, nei prossimi tre giorni, «le migliori» offerte giunte dalle imprese.
Intanto, l’Enac ha fatto sapere di aver dato l’ok all’uso dei droni a pilotaggio remoto (per ora fino al 3 aprile, poi chissà…), fino a una quota massima di 15 metri dal suolo, anche qui per sorvegliare gli spostamenti dei cittadini su un territorio comunale da parte delle polizie locali.
Nella nota dell’Enac si sottolinea che si potranno effettuare i controlli “anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto” e dove “non sarà altresì necessario il rilascio di autorizzazione da parte di questo Ente e non sarà richiesto la rispondenza delle operazioni agli scenari standard”. Quindi anche per questioni non direttamente legate all’emergenza da Covid-19.
Come possiamo ben immaginare tutte queste tecnologie per il controllo sociale che verranno introdotte in queste settimane, andranno ad incidere profondamente sulla libertà e sulla privacy degli individui anche negli anni a venire. Il sogno di tutti gli aspiranti dittatori di un totalitarismo tecno-fascista a cui nulla sfugge e al cui vaglio tutto sia sottoposto, diventa piano piano, nel silenzio autoimposto e nell’assenza di proteste determinata (non solo) dallo stato di emergenza, l’incubo del prossimo presente.
Gino Lucetti