Porto, Portogallo: Uno scritto di Gabriel Pombo Da Silva (marzo-aprile 2020)

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Visto che fino ad oggi il nostro compagno Gabriel non ha scritto comunicati ufficiali, queste parole vogliono essere precisamente un comunicato/diario, oltre che un modo per condividere con quelle persone e compagnx più affini quello che pensa in merito a diverse tematiche. Lo stesso Gabriel ha chiesto esplicitamente alla sua compagna di selezionare quei frammenti (delle lettere a lei inviate) dove riflette/analizza e o specula su questioni interessanti relative all’attuale situazione: il «coronavirus» in carcere, la situazione giudiziaria o le circostanze della sua prigionia. Gabriel sta bene di salute e di spirito ed è pronto per la guerra che lo aspetta nelle galere dello Stato spagnolo. Nonostante la sentenza definitiva del Tribunale Supremo di Lisbona che conferma la sua consegna allo Stato spagnolo, non sappiamo ancora se le «autorità» lo consegnerebbero senza considerare lo «stato di emergenza» dichiarato in funzione della «pandemia» da «Covid-19». Di fatto questo stesso «stato di emergenza» impedisce (teoricamente) la consegna di prigionierx ad altri paesi durante tutta la sua durata.

Gabriel libero!
Tuttx liberx!
Viva l’anarchia!


8 marzo 2020

Ieri, ascoltando (vedendo) la TV avevo già indovinato che questi miserabili ci avrebbero lasciato senza colloqui e oggi… beh, oggi è stato un giorno di merda…

Tutto il mondo era (naturalmente) alterato… discussioni con x secondinx, conversazioni frenetiche tra tutti e… la sintesi è molto semplice: gli stessi secondini hanno detto ai prigionieri (più alterati) di fare quello che volevano, sapendo che tanto si sarebbero assunti loro la responsabilità… si parlava di dar fuoco ad alcuni materassi (figurati, in un posto dove non circola l’aria!), di… che ne so! Ovviamente ho fatto loro capire quale fosse la vera strategia dei carcerieri (togliersi qualsiasi responsabilità e avere un pretesto per aggravare ancora di più la nostra situazione) e quale sarebbe dovuta essere la nostra. E la nostra, ovviamente, non passa di lì. Ho detto che sarebbe stato meglio aspettare che i nostri familiari si incontrassero fuori, si riunissero e decidere la tattica migliore da seguire.

Nel momento in cui si avvicinava l’ora di mangiare, si è deciso di non entrare in mensa e rimandare il pranzo. Alcuni (credo due o tre) sono entrati… atto che ha generato una grande tensione. Ovviamente (con gli animi accesi) quelli che avevano deciso di entrare in mensa, quando sono usciti «le hanno prese»… si è montato un casino che non puoi nemmeno immaginare.

Insomma… hanno portato in isolamento sei o sette ragazzi… a noi altri ci hanno lasciati rinchiusi in cella… siamo comunque in isolamento ma nelle «nostre» celle.

E’ l’ora della cena… solo tre o quattro miserabili hanno bussato alla porta per mangiare; il resto continua in isolamento. Ignoro per quanto tempo ci terranno in questo stato. Suppongo che vogliano obbligarci (con la fame) a uscire uno a uno tutti obbedienti. Non ci informano di niente. Siamo come in una dittatura. Non so quando arriverà questa lettera (e se te la daranno). Ad ogni modo tranquilla… abbiamo passato cose peggiori: la dignità non ha prezzo!

Il peso di questa questione può avere una soluzione solo lì fuori. Noi (niente di più vero), siamo ostaggi assoluti di queste canaglie.

Avendo esperienza con queste controversie, mi risulta che mano a mano che la gente avrà fame (non tutti hanno cibo in cella), o abbia «astinenza» da tabacco o voglia di respirare un po’ d’aria, si arrenderà. Così è la vita. Io sono forte, ho vari pacchetti di biscotti e qualche frutto. Come diceva quell’adesivo: «scusate il disturbo ma ci stanno torturando».

Fai in modo che si sappia tutto questo. Non so se mi lasceranno chiamare per telefono. Se non chiamo è perché non ci lasciano. (…).

9 marzo di mattina

La situazione, in questo preciso momento (tutto è «preventivo»: il regime ordinario che abbiamo, i colloqui, ecc.) è la seguente: hanno creato due turni separati (divide et impera) per le uscite all’esterno della cella (…), ovviamente turni separati anche per la mensa e la doccia (…).

Il peggio non è questo (questo non è nient’altro che la conseguenza della protesta che si pretendeva organizzare per la questione dei colloqui), ma il fatto che ora la cosa più importante sia passata in secondo piano. Ovviamente, il fatto che ci sia stata una protesta qui non si è sentito in nessun «mass-merda»… il peggio è che, poiché si è montato un casino con quelli che hanno optato per andare a mangiare, tutto è degenerato. E’ chiaro che in una protesta di questo tipo (che dovrebbe essere di lunga durata, organizzata – dentro come fuori – per noi come per i nostri familiari), non può succedere che si «picchino» coloro che non assecondano la maggioranza. Se meritano o no il disprezzo è un’altra questione. La questione fondamentale è che non tutti hanno i mezzi economici (e senza il vitto carcerario sono obbligati a soffrire la fame) e, ancora meno, coscienza di classe (o come la vogliono chiamare). Quindi è complicato. Ora hanno isolato tre ragazzi (che sono stati picchiati) e concluso qualsiasi possibilità di organizzare qualcosa di collettivo, di senso comune e pratico. Affanculo!

Questa storia dei colloqui si dovrebbe organizzare da fuori con una proposta di senso comune. I visitatori potrebbero entrare con guanti e mascherine e la questione (secondo la loro logica stupida) sarebbe risolta. Il senso «provvisorio» di queste misure può trasformarsi in «permanente» e così stare senza colloqui per mesi… questo è il fulcro della questione. E’ assurdo che applichino queste misure ai nostri familiari quando secondinx, infermierx, educatorx, ecc., entrano ed escono dal recinto «senza controllo», siamo matti? (…).

Penso che una lotta per ridare il senso logico ax responsabilx di questa situazione debba passare attraverso una strategia collettiva organizzata da fuori. Come già mi hai anticipato, non si può nemmeno contare su uno spazio dove potrebbero incontrarsi i familiari… figurati! Noi anarchicx «sempre» spartanx e precarx in tutti gli aspetti.

10 marzo

E’ una fortuna, come mi hai detto oggi, che sia uscita in internet la mia versione dei fatti di ciò che è successo qui l’8 marzo… in caso contrario (e senza altre fonti da confrontare) sarebbe esisitita solo la versione di ‘sti porci. Ora capisco perché oggi avevano (e hanno ancora) queste facce così… così afflitte, oltre a questi sguardi di odio che mi scivolano addosso. Non hanno neanche idea che, rispetto a quello che ho vissuto-passato, questo (per me) è da ridere (…). Immagino che questi imbecilli non sappiano nemmeno chi sono e le esperienze che ho accumulato in «guerricciole» carcerarie.

Qui non si è fatto quello che alcune guardie avrebbero voluto in complicità con i loro prigionieri leccaculo. Purtroppo alcuni di quelli che si sono ribellati (giustamente) non hanno capito ciò che stavo loro spiegando in merito a strategia e tattica… non hanno nemmeno capito la giocata macchiavellica che le guardie stavano cospirando con i loro lacché. Niente di meno che bruciare dei materassi! Qui! In un posto dove non si aprono le finestre!

La mia esperienza-pratica (ossia la mia strategia) non avrebbe voluto essere disattesa. Rifiuto del vitto carcerario (gesto minimo), aspettare il giorno dopo per dire ai familiari che si riunissero in qualche posto «collettivamente» con x compagnx. Una proposta ragionevole era che i colloqui si sarebbero potuti fare con mascherine e guanti, evitando il contatto diretto. Pulizia con disinfettante (candeggina) della sala colloqui dopo ogni visita (che per questo hanno schiavi a asufficienza)…

Infine… aver spaccato la testa ai non scioperanti è stato ciò che ha reso più facile alle guardie per applicare questo regime che abbiamo adesso. Però sono sicuro che se avessi lasciato bruciare i materassi a ‘sti matti, adesso saremmo messi molto peggio… però sono fottuti i tre ragazzini che sono stati incolpati di tutto il tumulto: conosceranno il F.I.E.S. portoghese nel carcere di Monsanto (sud del Portogallo). Sono solo caduti nella trappola di questi provocatori professionisti. Il loro unico «reato»: essere giovani e «stupidi». I provocatori rimarranno impuniti e latenti per le prossime cospirazioni. La storia della vita (…), solo x disgraziatx si pigliano le botte…

(…) Il virus può aiutare la Natura affinché si riducano le emissioni inquinanti… forse se ne va affanculo il sistema economico e schiattano le società, chissà? Ad ogni modo è molto interessante osservare tutto ciò che può provocare una «bestiolina»… di questo stanno già prendendo nota i governi.

16 marzo

Con il fatto che oggi il responsabile delle guardie carcerarie ci ha vietato i pesi (scusa: il virus) e ci rinchiude in cella per mangiare, non ho molto di più da dire/raccontare sulla mia realtà attuale. Uno schifo!

17 marzo

Sono appena salito dopo le «mie» due ore d’aria (pomeridiane) che ho usato per fare flessioni e altri esercizi (visto che il responsabile delle guardie ci ha ritirato i pesi con la scusa del «coronavirus»).

(…) Infine, nulla di nuovo… ora tutto sta passando, quindi non ha più molto senso la fretta perché lo Stato (gli Stati) hanno altre priorità, come quella di garantire che circolino le merci (pura logistica) e garantire i lavori fondamentali per il «buon funzionamento» della macchina statale: poliziottx, carcerierx, militari, medici, equipe di pulizia, banchierx e poco altro… il resto dex «cittadinx» può morire tranquillamente incarcerato «volontariamente» nei propri appartamenti/galere. Il panico è così grande che le masse si sottomettono volontariamente a tutto ciò che gli viene detto dalla Direzione Generale di Salute… è come nei film catastrofisti che piacciono tanto a me, e sta succedendo davvero! Allucinante!

Moltx si immaginerebbero un panorama accompagnato da rivolte, fuoco e saccheggi a profusione… ebbene no. Le strade le hanno conquistate chi è più preparatx per questi tipi di scenari: sbirri e militari. I «ribelli» (cittadini progressisti) rimangono a casa appiccicatx a internet e tanto impotenti quanto il resto della cittadinanza. Lo diceva già mio nonno: «chi ha il culo ha paura»… e ognunx guarda il proprio (quest’ultimo lo aggiungo io).

Tornando al mio qui e ora, oggi il capo dei secondini ha isolato «provvisoriamente» un’altra volta un prigioniero per aver protestato (per le varie questioni che gli succedono) a «voce alta»… e, siccome ha la mano molto lunga, lo ha anche picchiato. La notte scorsa i secondini stavano cantando ubriachi. Gli unici detenuti che adesso mangiano in mensa (devono essere immuni al «coronavirus» come le guardie) sono i prigionieri leccaculo. Come vedi, qui come in libertà, l’unica legge che impera è la Legge del più forte. Selezionare x fedeli del regime e il resto a obbedire pena essere pestatx o rinchiusx. Il capetto può agire in totale impunità (e ancor di più adesso con lo stato di emergenza) perché nessun familiare potrà vedere e comunicare con chi è stato picchiato.

Fai circolare in internet i frammenti di ciò che ti sto raccontando su quello che stanno facendo qui ‘ste canaglie… magari oggi godono di impunità ma esiste sempre un domani e, in più, oggi lo voglio documentare affinché rimanga (…).

Suppongo che tentare di organizzare una risposta a ciò che sta succedendo adesso nelle carceri sarebbe quasi una missione impossibile… ed è impossibile perché la maggioranza della stessa società (dalla quale provengono x detenutx) è prigioniera dei governi e dei suoi militari. La propaganda dello Stato e dei suoi vari «esperti» (medici, giornalistx, ecc.) è estremamente potente: agli occhi di tuttx le conseguenze. Solo il sabotaggio minoritario è in grado di provocare effetti e risposte a tanto bio-fascismo capitalista… non si deve aspettare «la massa» perché questa si comporta sempre come la detta lo Stato-capitale. Vedremo (man mano che questo si dilunga nel tempo), quanto impiegheranno a scendere in piazza quando i loro frigoriferi saranno vuoti e quando le scarse risorse (economiche) risparmiate non saranno più sufficienti per i bisogni elementari; quando non potranno più abbracciare i loro familiari, amicx, amanti, prigionierx o lontanx geograficamente: si accontenteranno di riciclare? Si accontenteranno di internet e del cellulare? Sono domande retoriche, lo so… io stesso leggerò tra le righe ciò che avverrà. Tutto ha un limite; la paura passerà… e con un po’ di «fortuna» i governi cadranno.

19 marzo

In certi casi la soluzione a un conflitto può passare attraverso il «dialogo»… qualcosa a cui non sono abituato perché normalmente non sono io quello che cerca problemi ma, man mano che si presentano, tento di risolverli. Il dialogo è qualcosa che non mi riesce poi così bene con chi mi «violenta»… nella pratica capisco che alla violenza si deve rispondere con una violenza maggiore: più intelligente e incisiva… come diceva Sun Tzu ne “L’arte della guerra”: «quando decidi di combattere sii tu a scegliere il terreno e il momento più propizio». E’ ovvio che gli enunciati di Sun Tzu in galera non abbiano troppa validità.

Il tecno-fascismo panottico trascorre nel qui e ora… devi contare su un materiale umano abbastanza precario (quando non deteriorato) che non si intende né di strategia né di tattica… se a questo ci aggiungi che il «terreno» (ossia lo spazio) è completamente in loro potere (è il dominio del carceriere), ti rimane solo l’improvvisazione e l´intelligenza per resistere (…).

Secondini e prigionieri leccaculo si sono alleati per discriminarci dal loro «regime di vita» esterno alle celle. Il cervello è il muscolo del saggio… e questo è il muscolo che utilizzo di più (ovviamente il loro muscolo preferito è la lingua…).

22 marzo

(…) In TV esiste solo il «virus» (…) se fossi credente sarei convinto che si tratta di un segnale “divino”… un castigo dello stesso Dio! Questo succede per essersi messi con l’Arcangelo Gabriele, favorito dell’«Altissimo», je je je! Ejem…

Ora manca «solamente» che il Tribunale Supremo portoghese consulti la Legge e lasci da parte i telefoni… ho letto decine di volte lo scritto degli avvocati: è fatto benissimo! Solo un atto di mala fede o di esplicita corruzione potrebbe dare ragione a quella stronza corrotta di Girona…

24 marzo

Sulla questione «Covid-19» e su come i diversi governi si stanno comportando (e la mancanza di risposta sociale), lo vedi: la Francia è riuscita ad applicare la riforma alle pensioni in un colpo solo; l’Italia sta nazionalizzando le imprese a tutta velocità; Israele, con il fatto dell’«emergenza nazionale», continuerà con «Netanyahu» al fronte (proprio adesso che c’era già un patto multilaterale per cacciarlo) e la “giustizia” si ferma (ovviamente anche i suoi processi per corruzione)… se c’era già una precarizzazione totale nel mercato del lavoro, ora rimangono direttamente escluse ampie maggioranze di lavoratori. Se si manterrà l’Euro come moneta unica si vedrà. Le città hanno dimostrato di essere (ciò che sono) veri e propri veleni, carceri proletarie che servono solo per amministrare miseria e morte. Per quanto riguarda le istituzioni totali di ogni tipo – carceri, manicomi, C.I.E., ospizi, ecc. -, sono campi di sterminio selettivo. Questo virus ha messo le relazioni di potere in evidenza. Chi si sentiva “privilegiatx” nel vecchio ordine sociale ha scoperto di essere tanto contingente come lx altrx che guardava con disprezzo. Comandano l’economia e il potere, e a queste latitudini saranno sempre selettivi e ci saranno «tagli». Seguendo la logica dei film catastrofisti: quando la Terra già non sarà più abitabile, nelle «navi spaziali» ci sarà posto esclusivamente per x «più qualificatx»: il Re e il suo seguito (il resto può morire).

Mi richiama l’attenzione come gli organi di propaganda mediatica (TV e stampa) stanno esercitando il loro potere… o come i laboratori ci stanno vendendo la «speranza» sotto forma di vaccino miracoloso. I cinesi stanno già iniettando (cavie umane non mancano) la loro formula; la Germania «pare» esserne vicina… sembra una competizione farmacologica per ridurre gli effetti virali… mentre «sogniamo» con la medicina miracolosa che ci libera dalla morte, ci abituiamo alla morte lenta del sistema capitalista. Fra poco ci faranno credere che il «razionamento» di manuali di alimentazione sarà il modello più razionale per la sopravvivenza della specie umana. Il capitalismo ci dirà che il «comunismo» sarà l’unica alternativa possibile: compagno cittadino io in alto e tu in basso!

Sono tempi molto interessanti (politicamente parlando), pieni di possibilità (inizio a simpatizzare con questa «bestiolina»): continueranno a ignorare il Re nudo? Più «bambinx» vedranno il potere nudo? Continueranno ad essere servx volontarx e ipocritx? Lo so… sono un’altra volta domande retoriche… l’unica cosa che so è che quanto peggio (l’economia) tanto meglio (per le alternative). Moltx hanno dimenticato che «x meno» sono/siamo «x più» nel mondo e che l’unico virus nocivo che dobbiamo sterminare è il capitalismo e la sua violenza autoritaria che ci debilita inesorabilmente…

(…) Mi «diverte» osservare quanto siano ridicoli i potenti quando annunciano che «le forze di sicurezza» stanno facendo tutto il possibile per «il bene comune»… nemmeno loro sono «sicurx» del virus (infatti in Portogallo ci sono già squadre di sbirrx infettatx, medici, infermierx, politicx, ecc.) e la battaglia tra «il bene e il male» la lasciamo a Nietzche che sapeva quello che scriveva.

(…) Vabbeh, se sarò estradato o liberato si deve ancora decidere presso il Tribunale Supremo di questo paese e ciò, per il momento (e per qualche mese), non lo vedo… voglio dire che i Tribunali sono quasi congelati e poi (quando cominceranno a funzionare), dobbiamo considerare più o meno due mesi al Supremo e un po’ di più al Costituzionale (…).

La verità è che preferisco concentrarmi (e non «angosciarmi») nelle cose più immediate come avere cura della mia salute, fare sport, leggere (…). Non sono condannato a morte né ho una malattia mortale… ciò che stiamo vivendo è una situazione di evidente persecuzione politica dove usano qualsiasi cosa per fottermi… ma questo non può prolungarsi ancora per molto (…) devo solo concentrarmi nel resistere (come ho sempre fatto) e riprendermi una volta per tutte la mia libertà.

26 marzo

Certo è che non succede nulla di nuovo… da quando si è reciso il legame con l’esterno, le uniche cose che son cambiate sono state il regime carcerario e il comportamento delle guardie e dei prigionieri: le guardie si credono «dio-in-terra» e i prigionieri strisciano come vermi per «godere» delle briciole alle spalle di altri prigionieri… l’osservazione della condotta degli uni e degli altri è interessante per coloro ai quali piace la psicologia e addirittura l’antropologia…

(…) Sto aspettando che finisca il periodo del bio-fascismo e rispettive dittatura e reclusione totalitaria… in questo preciso istante sto vedendo in TV un «professore» che dice che dobbiamo abituarci a non baciarci e abbracciarci a breve e a lungo termine… sono malati! E’ un conforto saperci individui e non parte di una massa uniforme che si muove verso l’abisso.

27 marzo

(…) Mi sono fatto già l’idea di poter stare in queste condizioni fino a minimo fine aprile/primi di maggio… per fortuna che ho già delle esperienze (e senza «virus» minaccioso nel mezzo) di situazioni «profilattiche» e di «quarantene» varie… così che mi «adatto» (psicologicamente) senza difficoltà a queste situazioni di «emergenza»…

Per quanto riguarda il «virus» non saprei dirti se l’ho già fatto in maniera asintomatica o se, al contrario, qui non è nemmeno entrato… dei poco più di venti che siamo, dal momento che tra l’altro siamo separati (all’aria usciamo in otto persone) e personalmente mi relaziono solo con un altro, lo vedo abbastanza difficile che io possa entrare in contatto con il collega-nocivo «coronavirus»… ma… non penso troppo a questo, preferisco fare flessioni, sedie, addominali, e questo tipo di cose. Sono molto forte e grande. Ovviamente essere forti non è che sia una garanzia di nulla visto che la «bestiolina» attacca i polmoni e che questi sono proprio il mio tallone d’Achille fisico (…). Qui è da settimane che ci misurano la temperatura… l’unico rischio reale sono le guardie che vengono dall’«esterno»: sono l’unico «agente di rischio»… da quello che sto vedendo (in TV), x vecchiettx che stanno morendo negli ospizi sono stati infettatx dai loro «assistenti» (visto che anche loro sono rimastx senza visite più o meno nello stesso periodo dex detenutx) ax qualx non hanno mai fatto il «test» e ciò considerato che ‘sto teatro di isolamento-sociale lo hanno organizzato teoricamente per «proteggere» i «gruppi a rischio». Ovviamente nemmeno le guardie carcerarie vengono «testate»… «testano» solo le persone «sintomatiche»… infine… la questione del «prevenire» e del «razionalismo» del piano strategico di sanità è ridicola e assurda. Per non parlare del fatto che il rischio maggiore di essere infettato è rappresentato dagli ospedali e dal «servizio medico». Tutto è demenziale… spero solo che finisca al più presto questa isteria collettiva perché niente e nessuno può «proteggerci» o «aver cura di noi»: tutto il contrario…

(…) Merda! Respinto il ricorso al Supremo! Arrivare in Spagna proprio in questo momento! E’ da «paura»… spero ritardino un po’ più di tempo, ma non mi faccio illusioni… arrivare giusto nel pieno di questa pandemia virale e caos totalitario nelle carceri… e io asmatico. Non hanno mai avuto un situazione tanto favorevole per togliermi di mezzo senza nemmeno sporcarsi le mani… cazzo!

30 marzo

Qui ho già visto nella TV portoghese un video che i prigionieri di Custoias (Oporto) si sono fatti con un cellulare… mi ha fatto sorridere vedere questi incappucciati minacciare con una «revolução» di bruciare le carceri… visto che i mass-media hanno parlato di tre carcerieri infetti a Custoias, i prigionieri cominciano a imparanoiarsi con il «morire contagiati» e la TV parla già di una situazione insostenibile (promettendo indulti e altre cose del genere), nelle carceri del nord. Da quello che so e conosco delle prigioni più grandi di Oporto, è possibile che già questa settimana scoppi qualche rivolta… io direi che Custoias e Pasos de Ferreira saranno tra le prime. Sono galere sovraffollate (più di mille prigionieri cada una) dove le guardie non hanno il controllo… non è come ‘sta merda dove degli appena trenta prigionieri si salvano due o tre e il resto non vale nemmeno per concimare un campo di patate.

Il fatto che credo che scoppieranno delle rivolte non è tanto per questo video (opportunamente filtrato dai mass-media) di incappucciati e quello che dicono (minacciano) succederà… ma perché conosco cióò che la paura e la sensazione di «ingiustizia» genera nex disperatx… d’altro canto (come noi) sono da un mese senza colloqui, senza cibo e senza droghe… e questa, aggiungendo il bombardamento mediatico sul virus, è la combinazione perfetta per una bufera (…).

(…) Hanno già iniziato a liberare prigionierx con pene (o residui di pene) inferiori a due anni… chi ha i permessi d’uscita (in Portogallo 1000 prigionierx su una popolazione totale di 12000) e anzianx-malatx… se consideriamo che la popolazione detenuta portoghese è la più vecchia d’Europa (il 30% supera i 60 anni), ciò suppone un gran numero di liberazioni… l’illusione come la disperazione sono i fattori di «controllo o caos»… visto che x tedeschx (e credo che Spagna e Italia abbiano fatto lo stesso) hanno già messo in pratica le raccomandazioni dell’O.N.U. liberando prigionierx, x portoghesx seguiranno questo «diktat»…

Che coincidenza! Giusto nel telegiornale di mezzogiorno (in questo momento) danno ancora la notizia dei prigionieri… dicono che hanno raddoppiato la quantità di ansiolitici (lo hanno detto proprio chiaramente); lo giustificano dicendo che la maggior parte sono tossicodipendenti e che, inoltre, in questa situzione di prigionia e ammucchiamento l’ansia e la paura si moltiplicano e bla bla bla… ecco…

1 aprile

La sentenza del Tribunale Supremo non perdo nemmeno tempo a leggerla… se avevo qualche «speranza» (per chiamarla così) nell’autonomia decisionale del Portogallo si è rivelata solo una illusione che non avrei mai dovuto nutrire, sapendo come so, che coloro che realmente comandano (prima nell’ombra e ora alla luce del sole) sono i servizi di «intelligence» e i loro sbirri nella «società civile»: poliziottx, giudici, giornalistx, ecc…

Il «virus» ha messo in evidenza quello che noi stavamo annunciando e sospettando da molto tempo: il capitale e lo Stato sono il Moloch da distruggere… l’«Era» dex tecnocratx e dei «social-democraticx» ha già esaurito la propria «carta storica» davanti agli occhi di tutto il mondo. Chi da questo momento (e dopo «l’ultimo tocco» bio-fascista) continua a credere nei «Diritti» è direttamente un imbecille patentatx…

In relazione alle misure di «prevenzione coronavirus» in prigione si è visto chiaramente dal primo momento chi sono statx x primx ax quali hanno iniziato a «ridurre» i propri «diritti» dall’inizio: tuttx coloro che hanno immagazzinatx come carne umana nelle loro istituzioni. A cosa è servito tagliare i colloqui se le guardie e x tecnicx della prigionia erano nelle istituzioni senza guanti né mascherina? La domanda è retorica perché la risposta sta mettendo in risalto, attraverso i fatti, chi è statx realmente a contagiare x vecchx negli ospizi… ora sta uscendo allo scoperto tutta la questione degli ospizi infetti in Portogallo… lo sono quasi tutti!

La direttrice del servizio sanitario Graça Freitas è la responsabile diretta delle decine di mortx e centinaia di contagiatx negli ospizi… e non solo! Non sarebbe stato «logico», visto che ha dato un taglio a una possibile via di trasmissione (i colloqui con i familiari), che concludesse il circolo profilattico facendo analisi del Covid-19 ai badanti e distribuendo guanti e mascherine agli stessi? Ovviamente! Però questa signora ha fatto la stessa cosa nelle galere! Solo adesso (dal 30 marzo) le guardie carcerarie entrano con guanti e mascherina…e, teoricamente, solo adesso faranno loro il «test»… e perché? Perché solo adesso é emerso pubblicamente che gli ospizi sono quasi tutti contaminati. E solo adesso (dal 28 marzo) hanno individuato tre guardie contagiate nel carcere di Custoias (Oporto)… oggi (1 aprile) si è saputo dalla TV che 25 «recluse» sono isolate nella prigione di Santa Cruz Do Bispo e almeno una ha dato positivo al Covid-19… forse lx impiegatx istituzionali sono immuni al Covid-19? Ovviamente no. Una lettura dei fatti ci dimostra che non c’è stata nemmeno una strategia pianificata né si sono adottate delle misure profilattiche adeguate. Semplicemente [la direttrice del servizio sanitario, Graça Freitas] ha esercitato il proprio potere in quelle istituzioni, a) perché «pazienti» e «prigionieri» non si possono difendere e b) perché guardie e badanti non mettono in dubbio il suo potere.

Un’altra questione è: come è stato possibile che x familiarx, amicx, ecc., di prigionierx e pazienti abbiano permesso tutto ciò? Io ti rispondo: la fede cieca nelle autorità e nei tecnici; la stessa paura e la mancanza di risposte di fronte all’ignoto… è triste però questo mette in evidenza come le illusioni e la fiducia che x «cittadinx» depositano nelle «autorità» permettano che queste le investano proprio affinché x loro stessx familiari si trasformino in prigionierx o pazienti, «muoiano» di negligenza autoritaria…

Isolatx, senza colloqui (in alcuni posti senza nemmeno posta né telefonate), un segmento della società rimane alla mercé del Moloch bio-fascista… e la «società» rimane rinchiusa nelle proprie case senza diritto a scioperi, manifestazioni, lavoro, ecc., e i senza-tetto possono morire liberamente per strada o in padiglioni sportivi… abbiamo qui un ritratto della società capitalista! (…). Se sono stati capaci di rinchiudere tutta la società in quasi tutto il mondo, immaginati cosa possono fare con prigionierx, immigratx, anzianx e tuttx coloro che hanno nelle loro galere, questx assassinx, genocidx!

Tutto questo che ti sto scrivendo puoi (e devi) pubblicarlo. Ovviamente ci potrebbero essere alternative per poter conciliare «quarantena» e «comunicazione esterna» ma non tuttx siamo uguali…

Nelle prossime settimane comincerà il dramma della comparsa del Covid-19 in Portogallo… osservando la banda di incompetenti del ministero di Salute e Giustizia vedremo di quanti «camion frigorifero» per x mortx avranno bisogno nelle carceri e negli altri centri chiusi.

3 aprile

(…) Poco importa se è stato un laboratorio o è la Natura ad aver creato questo virus… era necessario. E non ha nemmeno molta importanza che infetti me o mia madre. La Natura è implacabile e l’umanità deve imparare a rispettarla e a temerla. Non esiste una Natura «su misura» dell’essere umano, non è una «risorsa umana». Tutta la superbia e l’arroganza scientifica umana deve sentirne il terrore. Questa volta il virus è stato benevolo, colpisce solo il 2% dell’umanità e ha rispattato x bambinx. E’ stato meno letale, classista, razzista e sessista del capitalismo. E’ curioso come si abbia più paura di un virus di questo tipo che non del capitalismo tecno-industriale… sono convinto che, se il capitalismo sarà distrutto, possiamo creare qualcosa di meglio… peggio del capitalismo (e rispettive varianti) non possiamo fare: questo è sicuro. Quindi spero che non si contenga, che sia naturalmente brutale… non mi piacerebbe che, se si limitasse ad uno «spavento», si vedessero dex coglionx indossare magliette con su scritto: «Sono sopravvissutx al Covid-19». Il cinismo cittadinista deve rimanere sepolto. Questo non è l’11 settembre con «eroi» e «villani» che dopo lo «spavento» continuano a maledire qualsiasi cosa (…).

L’altro giorno ho visto una storia allucinante (o forse no) in TV: c’era una catena di televisione portoghese (TVI) diffondendo la «notizia» di un ospizio… all’improvviso questo «team» di cameramen si rendono conto che una vechietta stava tentando di scappare dal retro rimuovendo una recinzione… che hanno fatto i «giornalisti» che «informavano» (con tono allarmista) del dramma che si stava consumando lì dentro? Chiamare i badanti affinché rinchiudessero la vecchietta! La morale è molto semplice: non c’è empatia e/o simpatia per l’anziana che cerca la libertà, la possibilità di una opportunità di vita, no. Il dramma è per chi rimane incollato al televisore, è l’obiettività e il rigore dell’informazione… dopo tira fuori il telefono e fa la spia affinché catturino la presunta «vecchia-infetta» che minaccia la «nostra» sicurezza: la vittima è un criminale! Quindi… ho simpattizzato con la vecchietta e ho augurato la peggiore delle morti a questi infami.

(…) Sono molto curioso di vedere come reagirà tutta la gente dopo questa prigionia forzata, come rimarrà l’economia, come si relazionerà la gente, appunto. Sopravviverà l’invenzione europea? Si apriranno le frontiere? Torneranno gli aerei a solcare i cieli da un posto all’altro? Se la disoccupazione sarà talmente massiva come è già previsto, che farà la gente? Quali saranno gli «effetti» della convivenza forzata alla quale tuttx sono stati sottomessx? Sono domande che suscitano realmente il mio interesse e la mia curiosità. Mi chiedo anche fino a quando e quanto x «cittadinx» sarebbero dispostx a stare in «quarantena» obbligatoria.

4 aprile

(…) Sto vedendo (e analizzando) le «notizie» di regime sulle analisi sierologiche che si stanno proponendo di fare (o che si stanno direttamente facendo) a paesi come Germania, Inghilterra, Francia, Italia, Stati Uniti e Cina per vedere quali persone sono immuni al virus. Tutto questo ci sta indicando che il nuovo mercato liberale sta già selezionando la mano d’opera «più adatta»… questa «emergenza» mondiale ha fornito gli Stati e il capitale di una ingente quantità di dati di carattere «privato» sui suoi «cittadini» e clienti… ora quindi proveranno sulla propria pelle quello che significa stare in F.I.E.S, in primo grado, in secondo grado e/o regime aperto. A tempo pieno sempre chi ha la divisa: poliziottx, militari e carcerierx; controllori e banchierx… (…) e comunque l’esperienza della «quarantena» lx ha già preparatx per il loro ingresso nella «prigione-live»: rinchiusx e senza diritti; vigilatx e senza «controllo» delle loro esistenze.

Ora che siamo tutti prigionieri

Ora che siamo tuttx prigionierx sappiamo cosa significa avere nostalgia, odiare e amare…
Avere nostalgia di passeggiare sotto il cielo mentre il mare si infrange sulle rocce.
Avere nostalgia di incontrarsi con lx amicx e poterlx abbracciare.
Avere nostalgia degli amori che adoriamo baciare.
Avere nostalgia di tutto ciò che oggi non ci permettono di godere.
Ora che siamo tuttx prigionierx sappiamo cosa significa odiare…
Odiare la monotonia e le conversazioni noiose dalle quali non possiamo fuggire.
Odiare la prigionia infetta che limita e soffoca tutta la nostra libertà.
Odiare i giorni e le notti che si susseguono così, senza nulla di più.
Odiare i comportamenti egoisti dex altrx e che da solx non possiamo evitare.
Ora che siamo tuttx prigionierx sappiamo cosa significa amare…
Amare la natura che ci permette di respirare.
Amare l’intelligenza che ci invita a sognare.
Amare la sensibilità che ci fa godere.
Amare la libertà di poter essere e stare.
Ora che siamo tuttx prigionierx: è tempo di riflettere…

Gabriel Pombo Da Silva
Oporto – 29 marzo 2020

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FONTE: https://insuscettibilediravvedimento.noblogs.org/post/2020/04/21/it-fr-porto-portogallo-uno-scritto-di-gabriel-pombo-da-silva-marzo-aprile-2020/


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