In un modo o nell’altro, un giorno tutti indosseremo delle maschere

Indipendentemente da dove ci troviamo in questa società, il nostro futuro si riduce a due opzioni: accettare passivamente il nostro destino cercando di ridurre gradualmente i danni causati all’ambiente e ai nostri corpi, oppure resistere attivamente per fermare il disastro e iniziare a mettere in campo le nostre soluzioni. Se c’è una cosa su cui scienziati, sociologi, strateghi militari e casalinghe concordano, è che stiamo andando verso un collasso globale.

Quelli al potere cercano di sfruttare uragani, incendi boschivi e pandemie per imporre forme di controllo sempre più invasive. Le loro risposte alle crisi danno sempre la priorità alla protezione dei propri privilegi e profitti, trattando il noialtri come oggetti usa e getta. Non possiamo fare affidamente ai loro saperi e ai loro interessi per salvare le nostre vite.

Se ci rassegniamo al futuro derivante da catastrofici cambiamenti climatici, inquinamento diffuso e collasso ecologico, prima o poi il disastro arriverà fino a noi. In alcune parti del mondo le persone sono già costrette a indossare maschere quando escono da casa solo per proteggersi dall’aria avvelenata, dai rifiuti tossici o dalle malattie infettive.

Se non accettiamo la distruzione delle nostre vite, della nostra terra, del nostro cibo e di tutto ciò che connette noi e la biosfera come una cosa sola, dobbiamo lottare per recuperare il controllo delle condizioni necessarie per la nostra vita e delle decisioni che determinano la nostra sopravvivenza. In un mondo pieno di polizia, carceri, telecamere di sorveglianza, dovremo indossare maschere che nascondono chi siamo in modo da poter combattere per ciò che davvero vogliamo.

 

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