Chi non può tornare a casa: prigionieri, rifugiati, senzatetto

Un archivio di notizie rilevanti che possono aiutare ad avviare dibattiti e riflessioni comuni sulle richieste che collettivamente dovremmo fare per un futuro più giusto.

Condizioni nelle carceri

Da sabato 7 marzo, in oltre venti carceri italiane i prigionieri protestano e si ribellano. In pochi giorni, decine di persone sono rimaste ferite, dieci prigionieri sono morti (secondo le autorità, sono morte per overdose dopo aver rubato droghe e metadone nelle infermerie, ma questa informazione è stata contestata) e circa una settantina sono fuggiti. Le manifestazioni continuano in diverse carceri e, in alcuni casi, i detenuti occupano ancora varie sezioni del complesso in cui si trovano.

Le ragioni alla base di tutti questi episodi sono diverse e hanno a che fare sia con la nuova emergenza che sta vivendo l’Italia, sia con le emergenze croniche che il sistema carcerario sta vivendo da decenni, come la sovrappopolazione e le risorse insufficienti. Un filo conduttore che collega molti casi è la paura per la nuova infezione da Coronavirus (SARS-CoV-2) e la rabbia per le misure prese dalle autorità carcerarie per contenerlo. La decisione presa dal Ministero della Giustizia, infatti, ha sospeso, tra le altre cose, il rilascio dei bonus day, i regimi di libertà parziali e gli incontri con i familiari. Le uniche comunicazioni consentite dunque tra coloro che stanno scontando una pena e coloro che aspettano fuori, sono le telefonate e le videochiamate, laddove la prigione è in grado di garantirle. Queste misure hanno scatenato la rabbia dei prigionieri che le leggono come una ulteriore limitazione dei loro diritti, anche perché l’infezione può diffondersi attraverso i lavoratori e la polizia carceraria.

Fonte:

Le rivolte nelle carceri sono il frutto di crisi vecchie e nuove, L’Internazionale (ITA)

La questione carceri ai tempi del Coronavirus (ITA)

Anche in Brasile, oltre un migliaio di prigionieri sono fuggiti da quattro carceri lunedì 16 marzo, dopo che i privilegi di rilascio sono stati sospesi e sono state poste delle limitazioni ai visitatori per via delle preoccupazioni sulla pandemia di coronavirus in corso.

Fonte:

Hundreds of Brazilian Prisoners Escape After Prison Riot Over Cancelled Easter Exits Due to Coronavirus

Mentre restrizioni analoghe sono in vigore in altri paesi, molti gruppi di difesa dei carcerati chiedono amnistie e la liberazione anticipata di prigionieri in attesa di reati minori. Queste associazioni stanno mettendo al centro l’idea di una riforma più completa del sistema giudiziario nell’agenda internazionale, per andare oltre le carceri come meccanismo predefinito al contrasto del crimine, in favore dell’abolizione delle stesse e dell’inserimento opzioni di giustizia riparativa.

Fonte:

To contain coronavirus, release people in prison. Do not let Covid-19 become Katrina in Connecticut.

Emergenza nei campi profughi

Ginevra, 10 marzo 2020 – La risposta del mondo alla crisi COVID-19 deve comprendere e concentrarsi su tutti/e, compresi quelli/e costretti/e a fuggire dalle proprie case. Gli/le anziani/e della popolazione che migra da guerre e carestie sono particolarmente vulnerabili, ha avvertito l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, lanciando il suo appello sull’emergenza COVID-19. L’UNHCR sta cercando urgentemente un importo iniziale di 33 milioni di dollari per aumentare le attività di preparazione, prevenzione e risposta alle esigenze immediate di salute pubblica dei rifugiati. Più di 70 milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette da persecuzioni, conflitti, violenze e violazioni dei diritti umani a fuggire dalle loro case. Di questi, oltre 20 milioni sono rifugiati, di cui l’84% è ospitato da nazioni a basso o medio reddito che hanno sistemi sanitari e idrici deboli.

Fonte:

UN Refugee Agency steps up COVID-19 preparedness, prevention and response measures

Le condizioni di vita sovraffollate e orribili nei campi di detenzione che si trovano nelle isole greche, forniscono la tempesta perfetta per uno scoppio violento di COVID-19, avverte Medici senza frontiere (MSF) in una dichiarazione rilasciata il 13 marzo. Poiché il primo caso COVID-19 è stato confermato a Lesbo, altrove sull’isola, l’evacuazione dei campi è diventata più urgente che mai. In alcune parti del campo di Moria, c’è solo un rubinetto per ogni 1.300 persone e nessun sapone disponibile. Le famiglie di cinque o sei nuclei dormono in spazi non superiori ai tre metri quadrati. Ci sono 42.000 richiedenti asilo intrappolati nei cinque hotspot delle isole greche, che hanno la capacità di ospitare solo 6.000 persone in totale. Tra questi, ci sono molti pazienti con malattie croniche come il diabete, quindi estremamente vulnerabili al COVID-19.

Fonte:

COVID-19: Evacuation of squalid Greek camps more urgent than ever in light of coronavirus pandemic

Senzatetto

Ecco alcune risorse che esaminano l’impatto e l’articolazione delle cure per coloro che affrontano i/le senzatetto durante l’emergenza del Coronavirus. Molti lavoratori/trici in condizioni precarie, liberi professionisti in tutto il mondo, corrono attualmente il grave rischio di diventare senzatetto, a causa della mancanza di reddito e dell’incapacità di pagare l’affitto. Mentre alcuni paesi stanno introducendo alcune misure attenuanti come forme di reddito di quaranntena o come, ad esempio in Italia, la sospensione temporanea dei pagamenti dei mutui e la riduzionne le bollette – altri paesi non hanno o stanno avviando tali misure. Ciò comporta un onere significativo per tutti gli inquilini che, avendo perso il lavoro, non sanno come pagare l’affitto, soprattutto in quelle aree urbane senza limiti di prezzo agli affitti o nessun diritto degli inquilini. Aree in cui la speculazione sugli affitti, la gentrificazione e Airbnb sono lasciati incontrollati. Inoltre, mentre i campus si chiudono, molti studenti stanno affrontando una crisi abitativa.

CDC’s guidance for homeless shelters

Specific Considerations for Public Health Authorities to Limit Infection Risk Among People Experiencing Homelessness

What if you can’t stay home? Recommendations to support the health of people experiencing homelessness during the Coronavirus State of Emergency

Questo elenco di raccomandazioni proviene da persone senzatetto, dalla Coalition on Homelessness e dal quotidiano Street Sheet di San Francisco.

NON FARE IL POLIZIOTTO

(Volantino di compas spagnole)

Appello ai cittadini per evitare il CONTAGIO – ovvero, contro il “divenire sbirro” di chiunque…

Se vedete un venditore ambulante per strada, non chiamate il numero indicato dal governo per segnalarlo. Andate a comprargli qualcosa. Se notate che gli manca una maschera, non rimproveratelo, vedete se potete procurargliene una.

Non fare il poliziotto.

Se sentite che il vostro vicino ha dei sintomi, non guardate fuori dalla finestra per vedere se lo beccate che esce a fare la spesa. Chiedetegli se ha bisogno di qualcosa.

Non fare il poliziotto.

Se vedete gente per strada che cammina nel vostro quartiere, cercate di non sospettare il peggio, non chiamate il 112. Forse dovevano andare a lavorare. Non tutti hanno il privilegio di chiudersi in casa con il frigorifero pieno.

Non fare il poliziotto.

Se dovete uscire a fare la spesa, non guardate male chi avete intorno per paura di infettarvi. Salutate. Fate conversazione. Non è il vostro nemico.

Non fare il poliziotto.

Se incontri qualcuno che vive per strada, non attraversare l’altro lato della strada per paura. Se potete, uscite di casa con del cibo, una maschera in più, un po’ d’acqua in una tanica.

Non fare il poliziotto.

EVITIAMO LA DIFFUSIONE DEL POLIZIAVIRUS. È un virus che non andrà più via.

Ulteriori approfondimenti

Coronavirus. Emergenza economica, domenica il decreto da almeno 15 miliardi: stop versamenti Fisco e rate mutui, Il Sole 24 Ore (ITALY)

Coronavirus Calls for an Emergency Rent Freeze and Eviction Moratorium, Jacobin (USA)

Hong Kong retailers in rent battle to survive virus, protests blow (HONG KONG)

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FONTE: https://syllabus.pirate.care/session/it.withouthomeincorona/


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