07 Aprile 2020.
Ombre Rosse e altre realtà hanno già raccolto alcune migliaia di euro destinate a “lavoratrici e lavoratori sessuali esposte a disagio e povertà”. #7aprile giornata mondiale della salute, Laboratorio Salute Popolare aderisce e pubblica contributi fotografici. Sportello antisfratto Imola: i bonus spesa erogati dal Comune sono “briciole che non saziano la fame”.
Un’iniziativa di solidarietà rivolta alle e ai sex worker, quella promossa da oggi dal collettivo Ombre Rosse Bologna insieme al Comitato per i diritti civili delle prostitute, tramite una raccolta fondi sul sito Produzioni dal Basso destinata a “lavoratrici e lavoratori sessuali in condizioni di vulnerabilità umana e sociale” nell’emergenza coronavirus. Spiega il collettivo: “La pandemia #Covid19 sta influendo drammaticamente sulle vite di chi fa lavoro sessuale. La maggior parte delle e dei #sexworker non è in grado di accedere alle prestazioni sociali istituite come misure di emergenza dal Governo. È un momento di disperazione e di paura: molte delle giovani sex worker donne e persone trans sono migranti, sole e senza una rete familiare a cui far riferimento; molte altre sono madri e con il loro lavoro sostengono tutta la famiglia. In queste settimane e sempre di più nelle prossime, l’#emergenza che stiamo vivendo sta spingendo sull’orlo del baratro molte/i di loro, dando origine a situazioni di disagio e povertà sempre più gravi . E sarà sempre peggio. Vi sono persone dedite ad attività di prostituzione in forma libera, concordata o costretta, già in condizioni di vulnerabilità umana e sociale, e oggi rischiano di precipitare in condizioni di #povertà estrema. Condizioni di necessità che potrebbero costringerle a lavorare, violando le regole, esponendosi alle relative conseguenze penali e ai rischi per la propria salute e quella collettiva. Gli/le operatrici/ori del sistema nazionale antitratta, in collaborazione con altre reti e soggetti del civismo attivo e dell’auto-organizzazione delle sex worker, promuovono una campagna di #crowdfunding mirata a sostenere economicamente e con aiuti materiali tutte queste persone che stanno vivendo in una condizione di indigenza, determinata dall’emergenza Covid-19 e che non potranno richiedere gli ammortizzatori sociali”.
“Vogliamo spezzare -scrive ancora Ombre Rosse- questo silenzio e stare al fianco di tutte le lavoratrici e lavoratori sessuali che sono maggiormente vulnerabili in questa situazione emergenziale . Per questo lanciamo una rete di #solidarietà che possa aiutare nel concreto e raggiungere quante più persone possibili, attraverso la Piattaforma nazionale anti-tratta, le associazioni e i collettivi che da anni lavorano come supporto alla complessa realtà del sex work. Tutti i soldi verranno utilizzati per assistere economicamente e materialmente lavoratrici e lavoratori sessuali in situazioni di estremo bisogno: per contribuire va bene qualsiasi cifra vogliate donare, sottoscrivete in maniera libera e generosa. #nessunadasola #sosteniamolesexworker”. In poche ore la campagna ha raccolto alcune migliaia di euro.
Oggi è anche una giornata di mobilitazione per la salute, con le iniziative promosse dalla “Campagna Dico32 – Salute per tutte e tutti!” e da People’s Health Movement. Sui social network si stanno raccogliendo sotto gli hashtag della campagna contributi fotografici con esposti cartelli per la difesa della sanità per tutte e tutti. Fra i collettivi bolognesi si segnalano le fotografie del Laboratorio Salute Popolare, pubblicate sulla pagina Facebook del collettivo, che scrive: “Condividiamo i messaggi che ci hanno inviato alcun@ compagn@ che hanno raccolto l’appello lanciato dalla rete italiana del People’s Health Movement e dalla Campagna Dico32 – Salute per tutte e tutti” Questo invece un post diffuso nelle scorse ore dalla pagina Campagna Dico32 – Salute per tutte e tutti!: “Oggi #7aprile, giornata mondiale della salute, in tutto il mondo i movimenti e le organizzazioni che lottano per il diritto alla salute prendono parola per dire con una sola voce che la salute è un diritto, non una merce, e che per tutelarla servono servizi sanitari pubblici, universalistici e basati sulla solidarietà. Oggi la nostra lotta quotidiana emerge a una visibilità senza precedenti, grazie purtroppo alle evidenti carenze sanitarie messe in luce dalla pandemia di Covid-19 e legate ai processi di privatizzazione attuati negli ultimi decenni. La lotta non si ferma oggi, al contrario oggi si rigenera per continuare con più forza da domani. #health4all #salutepertutteetutti”.
Parlando infine dell’emergenza reddito, dallo Sportello antisfratto Imola un atto di accusa al Comune sui buoni spesa erogati ai residenti: “Le briciole non saziano la fame! È purtroppo evidente quanto questo bonus spesa sia solo un’elemosina di Stato, totalmente insufficiente a garantire i bisogni di sempre più persone che in queste settimane stanno sperimentando condizioni di povertà assoluta. I criteri per poter beneficiare del buono spesa, stabiliti dal Comune di Imola, sono infatti incredibilmente restrittivi: può usufruirne solo chi ha zero reddito e non ha pressoché alcun risparmio da parte (devi avere meno di 3000 euro sul conto corrente), e inoltre non deve percepire nessun altro seppur minimo sostegno pubblico (tipo la cassa integrazione guadagni o la Naspi). Quindi, ad esempio, non possono beneficiare del sostegno coloro che hanno nel nucleo familiare anche solo una persona che percepisce una pensione d’invalidità, seppur minima, o il reddito di cittadinanza, seppur solo di poche decine di euro al mese. Non possono beneficiarne i/le migranti senza documenti sfruttati nelle campagne e nelle fabbriche. Non possono beneficiarne le badanti e le colf senza documenti che per pochi euro si prendevano cura degli anziani e pulivano, lavavano, stiravano in tante case da mattina a sera. E l’elenco potrebbe continuare. Inoltre, coloro che potranno beneficiare del buono spesa avranno diritto a testa soltanto a 2,30 € al giorno, fino a un massimo di 5 € al giorno! Nel frattempo, il Governo sta regalando migliaia di miliardi a banche e imprese, che negli anni passati hanno accumulato enormi profitti portando i soldi all’estero per evadere le tasse e pagandoci dei salari da fame, spesso con contratti di lavoro precari o in nero. Come si dice: se tu fossi una banca ti avrebbero già salvato!”. Lo Sportello antisfratto offre comunque un supporto per la compilazione del modulo, tutti i riferimenti si trovano sulla pagina Facebook.
FONTE: https://www.zic.it/nessuna-da-sola-un-crowdfunding-per-sex-workers-esposte-allemergenza/