Belgio – Centri di detenzione: la minaccia del virus, la violenza dello Stato e delle rivolte come risposta

Ecco la testimonianza di una persona reclusa a Vottem: Ascolta.

All’ombra della copertura mediatica del coronavirus, le persone detenute nei centres fermé (CPR) si ribellano contro l’amministrazione razzista che li rinchiude e, come logica conseguenza, li abbandona in tempi di pandemia.

Questo articolo cerca di fare un sommario delle resistenze e delle lotte che lo Stato vorrebbe rendere invisibili. La maggior parte delle informazioni raccolte martedì 17 marzo provengono dai detenuti che, come spesso accade, danno l’allarme, oltre che dai solidali e dai loro parenti all’esterno. Continue reading


A Lesbo arriva il virus, paura per i migranti nel campo

Grecia. La notizia ha messo in allarme le organizzazioni umanitarie presenti sull’isola, che temono gli effetti devastanti di una eventuale epidemia in un campo sovraffollato. La tensione a Moria resta altissima, bruciata la scuola di un’ong.

A Lesbo si è registrato il primo caso ufficiale di Coronavirus: si tratta di una greca di 40 anni, impiegata in un negozio di alimentari, che avrebbe visitato Israele ed Egitto lo scorso mese durante un pellegrinaggio. Al momento ricoverata in terapia intensiva all’ospedale del capoluogo Mytilene, la donna ha anche due bambini, che oggi non sono andati a scuola per prudenza. Continue reading


La paura del coronavirus nel campo profughi più grande d’Europa

Moria è il nome dell’hotspot per l’identificazione dei migranti nel cuore dell’isola greca di Lesbo ed è sempre di più simile a una baraccopoli. Si chiama Moria anche la cittadina greca che sorge a pochi chilometri dalla struttura dove sono cominciate le ronde e le rivolte contro i migranti nelle ultime settimane.

Sembra il nome di un luogo biblico, ma è invece il simbolo delle politiche europee dell’immigrazione e la sua metamorfosi rappresenta tutte le fasi dell’atteggiamento degli europei verso i rifugiati negli ultimi cinque anni. Nel 2015 era un accampamento di fortuna tra le piante di ulivo, dove i profughi sostavano per qualche giorno, prima di proseguire lungo la rotta balcanica, e dove ricevevano assistenza dagli abitanti del posto, dai volontari e dalle ong. Continue reading


Coronavirus: proteste e scioperi nei Centri di espulsione in Italia

Nei CPR in Italia sono ancora recluse 381 persone, 33 donne e 348 uomini, secondo l’aggiornamento comunicato il 24 marzo dal Garante nazionale delle persone private della libertà. Nonostante una pandemia stia sconvolgendo il mondo, nessun provvedimento è stato adottato dalle autorità per scongiurare il rischio che l’epidemia divampi nelle ristrette celle dove sono ammassate le persone nei CPR, come d’altronde nelle carceri. Continue reading


Lettera di familiari dei detenuti e delle detenute nelle carceri italiane

riceviamo e diffondiamo

 

A scrivervi siamo più di mille familiari di persone detenute sparse per tutto il territorio italiano.

Ci rivolgiamo a voi in questo giorno di pasqua, sperando di riuscire a raggiungere il vostro cuore.

Non è una pasqua comune, tutti ci troviamo chiusi in casa ad affrontare questa emergenza dovuta al COVID-19.
Tuttavia per alcuni lo è ancora meno, per noi e i nostri cari la preoccupazione è alle stelle.

Ormai è ben chiaro a tutti che questo dannato virus trova terreno fertile in luoghi affollati e chiusi, il dramma di ciò che è accaduto all’interno delle residenze per anziani è agli occhi di tutti. Continue reading


Le carceri sono un focolaio di contagio

Da inizio marzo sono state numerose le proteste portate avanti dalle persone detenute, e ci siamo uniti e unite a chi ha lottato davanti le carceri al fianco dei propri affetti. Anche noi abbiamo i nostri affetti in carcere, non solo a Roma, e siamo disposti a lottare al fianco di chi neanche conosciamo. Il nostro cuore e la nostra testa sono anche con chi sta lottando nei Centri di espulsione per immigrati, da cui escono pochissime notizie perché lo Stato gioca sulla difficoltà di avere contatti con l’esterno. Continue reading


Bologna – Lettera di un detenuto sulla rivolta in carcere

riceviamo e diffondiamo

I detenuti sono stati padroni della Dozza per 29 ore, dalle 13:30 del 9 marzo fino alle 18:30 del 10 marzo.
Il primo giorno delle rivolte, le 200 guardie con caschi, scudi e manganelli non sono riuscite ad entrare perché era stata bloccata l’entrata con i frigoriferi e i tavoli delle celle. Sarebbero riuscite ad entrare solo dal tetto. Continue reading


Roma 31 Marzo – Siamo migliaia di voci davanti al DAP

Riceviamo e pubblichiamo

Ora a #Roma davanti al #DAP.

Una manciata di persone ma voce di decine di migliaia. Continue reading


Roma – Appello dei famigliari dei detenuti e delle detenute nel carcere di Rebibbia

Buongiorno, parlo a nome delle mogli ,madri , e compagne dei detenuti di rebibbia, vogliamo rivolgere il nostro grido di aiuto a chiunque possa fare qualcosa per far si che la situazione drammatica dei carceri diventi pubblica.
Chiediamo una maggiore sensibilizzazione del dramma che vivono realmente ogni giorno i detenuti all’interno del carcere.
I nostri cari ci mandano continuamente grida di aiuto ,facendoci presenti le reali condizioni che non sono quelle citate dal ministro Bonafede . Continue reading


RIVOLTA – VIRUS

7-8 marzo 2020. Decine di carceri italiane vengono private del silenzio e della quiete che le governa. Migliaia di individui, da ogni parte d’Italia, diverse le origini, diversi i reati, ma stesso l’obbiettivo: far sapere a chi comanda che non ci stanno ad essere considerati la feccia sacrificabile, e ad essere ignorati e privati della dignità di uomo, di donna di fronte ad un’emergenza, chiamata coronavirus, che agisce come una livella sulla società. O forse come una livella no? Continue reading


Coi detenuti in lotta!

Questo mese oltre 30 istituti penitenziari si sono sollevati in rivolta ma sedate le proteste le galere sono ripiombate nel silenzio di un non-luogo.

Eppure a Salerno, a Modena, a Milano, a Bologna, a Parma, a Pavia, a Reggio Emilia, a Verona, a Rieti, ad Ascoli, a Foggia, a Venezia, a Verona, a Poggioreale, a Frosinone, a Vercelli, ad Alessandria, a Torino, Brescia, Firenze, Palermo, Frosinone, Rebibbia-Velletri-Melfi, Potenza… Qualcosa da dire lo avevano. Continue reading


Spoleto – Tutti fuori senza paura

Da meno di una settimana sull’Italia è calata la mannaia di una legislazione di emergenza – progressivamente inasprita ogni 48 ore – per arginare la pandemia del nuovo Coronavirus, il Covid-19. Siamo nelle condizioni nelle quali non si può più nemmeno uscire di casa senza un permesso scritto delle autorità.
Abbiamo visto negli occhi la debolezza intrinseca, solitamente velata, della nostra società. Il consumismo e la globalizzazione che da panacea di tutti i mali si mutano nel peggiore degli incubi. Continue reading


DAL CARCERE DI OPERA

Quelli che seguono sono i messaggi ricevuti dai familiari dei detenuti del carcere di Opera e segnalati ad emergenzacarcere@gmail.com  (rete composta da Yairaiha, Bianca Guidetti Serra, Legal Team, Osservatorio Repressione, Lasciatecientrare).

“Ho appena sentito un familiare che non riesce nemmeno a parlare, è stata chiamata dalla cognata che le ha detto che i suoi nipoti sono stati picchiati a Opera e che certi ragazzi avevano addirittura gli occhi di fuori dalle botte che hanno preso”. Continue reading


«Coronavirus? I detenuti restino in cella». Salvini si scaglia contro le misure alternative

Nel giorno in cui l’Iran libera 85 mila detenuti per proteggerli dal contagio in cella, la Lega polemizza col governo, per aver semplificato la procedura di accesso alle pene alternative.

Nel giorno in cui l’Iran libera 85 mila detenuti per proteggerli dal contagio in cella, la Lega polemizza col governo, per aver semplificato la procedura di accesso alle pene alternativeNessun provvedimento straordinario in vista, solo uno snellimento burocratico, inserito nel decreto “cura Italia”, per diritti già esistenti: domiciliari per chi deve scontare una pena, o residuo di pena, fino a 18 mesi e braccialetto elettronico per coloro che condanne da 7 a 18 mesi. Esclusi i detenuti per reati gravi. L’obiettivo è alleggerire il carico di persone dietro le sbarre in una fase di emergenza sanitaria, facilitando l’uscita poche migliaia di detenuti per reati lievi. Il tutto, per un periodo temporale ristrettissimo: fino al 30 giugno. Continue reading


Detenuto morto di coronavirus nel carcere di Voghera. I familiari chiedono chiarezza

Si sono tenute oggi a San Leonardo di Cutro, in provincia di Cutro, le esequie del detenuto calabrese morto il 9 aprile all’Ospedale San Carlo di Milano.

Antonio Ribecco era un 59enne da tempo residente a Perugia, detenuto dal 12 dicembre scorso in quanto indagato insieme ad altre 96 persone nell’inchiesta Infectio della Dda di Catanzaro.

L’uomo ha contratto il Covid-19 nel carcere di Voghera dove essendo risultato infetto e ricoverato anche il cappellano, gli ospiti hanno insistito nel chiedere guanti, mascherine e tamponi. Istanza a cui sono seguiti presunti pestaggi e 10 trasferimenti in chiave punitiva verso altri penitenziari. Continue reading