Firenze coronavirus: la grigliata di agenti e famiglie nel cortile del carcere a Pasquetta

Direttore di Sollicciano e il responsabile della polizia penitenziaria convocati oggi dal provveditore regionale. Partono gli accertamenti.

Una allegra grigliata di Pasquetta nel cortile del carcere di Sollicciano a Firenze: in barba ai divieti e senza rispetto delle norme sanitarie in tempo di coronavirus. Una quarantina di persone che, stando ai primi accertamenti, sarebbero agenti della polizia penitenziaria e rispettive famiglie, sono stati immortalati nel cortile dell’istituto di detenzione fiorentino. La notizia è stata riportata da La Nazione con tanto di servizio fotografico in cui si vede il fumo della griglia e un assembramento di persone senza mascherina nel cortile del carcere. Nel lunedì di Pasquetta sono state segnalati rumore e voci nel cortile del carcere fiorentino: sapendo delle tensioni che nei giorni dell’emergenza sanitaria ha attraverstato molti istituti di pena, qualcuno ha pensato a una rivolta dei detenuti. Invece si trattava di una grigliata per onorare il giorno dopo la Pasqua e sembra ci sia stata anche una partita a calcio nel campetto dell’istituto. Come se non ci fossero divieti, come se il rischio sanitario non riguardasse quell’enclave.
Il direttore del carcere Fabio Prestopino spiega: “Ero all’oscuro di tutto e ho già fatto partire un’inchiesta interna per capire come si siano svolti i fatti” dice amareggiato.

Secondo una ricostruzione, il direttore che non si trovava a Firenze è stato chiamato lunedì pomeriggio da un funzionario del vicino istituto Gozzini, la casa circondariale a custodia attenuata che segnalava voci nel cortile del carcere. Il direttore avrebbe immediatamente telefonato per accertarsi di eventuali problemi, ma sarebbe stato rassicurato che tutto era tranquillo. Secondo alcuni, nel cortile del carcere sarebbero stati presenti anche alcuni bambini: “Questo a me non risulta” spiega Fabio Prestopino. Il direttore e il capo della polizia penitenziaria sono stati convocati per questa mattina dal provveditore regionale.

Lo scorso 10 marzo c’erano state proteste all’interno dell’istituto quando si era diffusa la notizia che un allievo della polizia penitenziaria è risultato positivo al coronavirus. Altri allievi che facevano servizio con lui erano stati posti in quarantena.

 

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