Mentre al sud della penisola lo scontento di chi non ha più possibilità di mantenersi inizia a farsi sentire con i primi assalti ai supermercati, nella regione dello Hubei, in Cina, la rabbia popolare è esplosa. Dopo mesi in cui la libertà individuale è stata del tutto abolita, le promesse della fine della quarantena non sono certo state mantenute. Si può uscire di casa ma per motivi lavorativi e muniti di un certificato medico obbligatorio per tutti i residenti nella zona. Oggi, 27 marzo, diverse migliaia di persone hanno attaccato la polizia e distrutto diversi automezzi delle forze dell’ordine.
Se è la prima manifestazione di rabbia così massiccia, probabilmente non sarà l’ultima. Il nemico, che fino ad ora si è nascosto dietro il falso trono del “salvatore”, è chiaro: chi fa gli interessi dei pochi e mantiene la miseria degli sfruttati, la polizia.
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