Dopo il Decreto Legge approvato il 6 aprile scorso, in cui si stabiliva il rinvio per l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto per tutti i lavoratori della scuola (personale docente ed ATA) al 2021, è stato presentato un emendamento, in discussione alla VII Commissione sull’istruzione in Senato, che stabilisce di indire le graduatorie provinciali con l’inserimento di docenti abilitati e ITP che abbiano conseguito i 24 CFU. Questo emendamento fa capire le intenzioni autoritarie e clientelari del governo e dei suoi satrapi all’interno delle istituzioni scolastiche.
Se precedentemente con le graduatorie d’istituto veniva demandata ai presidi la facoltà di convocare i supplenti sui posti vacanti, utilizzandoli come pezzi da ricambio, ora con le graduatorie provinciali si dà maggiore impulso agli Uffici Scolastici Provinciali (Provveditorati) di utilizzare i lavoratori della scuola a seconda delle esigenze dei vari Distretti scolastici. Inoltre con gli attestati riconosciuti dal Miur e avallati dagli Uffici scolastici, disposti da agenzie private e quindi non accessibili a tutti tramite il sistema online, si dà un rilevante riconoscimento a percorsi formativi privati, costosi e quindi praticabili solo da una fascia privilegiata della popolazione.
Riteniamo che tali percorsi forniscano una preparazione didattica insufficiente e non formino le necessarie capacità educative, in quanto totalmente telematici e a distanza.
C’è da aggiungere che il nuovo sistema di nomine per graduatorie comporterà una maggiore discontinuità per quanto riguarda la programmazione scolastica e di conseguenza causerà un grandissimo danno al percorso formativo degli studenti.
Noi rivendichiamo:
– la conferma di tutto il personale docente ed ATA (precari e supplenti) per il prossimo anno scolastico
– la stabilizzazione di tutto il personale della scuola con almeno 36 mesi di servizio come prevede la normativa europea 70/99
– l’adeguamento salariale di tutto il personale nel rinnovo del CCNL e il raggiungimento dei salari nella media europea
– maggiori finanziamenti per l’edilizia scolastica per garantire più sicurezza ai lavoratori ed agli utenti
– l’ applicazione della 626 per tutti gli istituti
– massima sicurezza sanitaria per lavoratori ed alunni quando riapriranno le strutture scolastiche ed educative
USI-CIT EDUCAZIONE
FONTE: https://usi-cit.org/maggio-2020-comunicato-usi-educazione/