Bologna. Libertà per gli arrestati del “Tribolo”

Rete bolognese di iniziativa anticarceraria

A Bologna è stata eseguita una retata contro il circolo anarchico del Tribolo con la scusa di “anti terrorismo”. Le accuse mosse dalla procura sono pretestuose, addirittura si parla di “intervento preventivo”. Sarebbe tutto ridicolo, ma non è la prima volta che si usano accuse assurde e arbitrarie per giustificare nell’immediato misure restrittive pesantissime, in questo caso il carcere per sette persone e l’obbligo di dimora per cinque.

Non è un caso che queste misure abbiano come centro la Bolognina, un quartiere dove si stanno manifestando tutti i problemi della crisi: dagli affitti fuori scala, che diventano impossibili senza più un reddito, alla didattica a distanza che lascia centinaia di bambini senza istruzione.

L’intervento “preventivo” delle forze dell’ordine risponde all’allarme lanciato dalla ministro Lamorgese contro le “tensioni sociali” causate dalla crisi sanitaria e economica.

La procura aggiunge come “colpa” il presidio al carcere della Dozza durante la rivolta in cui sono morti due detenuti circostanza ancora opache, mentre altre 9 persone sono morte nel carcere di Modena e altri ancora in altre carceri d’Italia.

A quel presidio abbiamo partecipato anche noi, era necessario ed è necessario mantenere accesa la luce sulla situazione indegna in cui si è poi puntualmente scoperto che non venivano applicate le minime condizioni di sicurezza provocando la diffusione del virus dentro la prigione, causando ulteriori morti.

Lamorgese e la procura parlano di “strumentalizzazione del disagio”, ma gli unici a strumentalizzare sono loro con questo show a uso e consumo dei media, con gli arresti di notte come se fosse un telefilm, con le lacrime di coccodrillo della ministro Bellanova in diretta tv.

Nel giorno in cui il governo ha elargito poche briciole col “decreto rilancio”, è arrivata anche la mano repressiva a rinnovare il messaggio che era già stato lanciato col sanzionamento dello sciopero generale il 25 marzo: chi si muoverà fuori dai ristretti confini disegnati dai decreti riceverà come risposta la repressione.
Libertà per gli arrestati! Basta repressione!

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FONTE: https://contropiano.org/regionali/emilia-romagna/2020/05/14/bologna-liberta-per-gli-arrestati-del-tribolo-0127951


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